In alto nel buio, pubblicato da Neri Pozza per la traduzione di Giovanni Zucca, di Sequoia Nagamatsu è il mio libro dell’anno.
In alto nel buio è stata una specie di cometa che illumina un, va detto, cielo piuttosto buio in fatto di “cose letterarie”, almeno per me. Il romanzo di Sequoia Nagamatsu, pubblicato da Neri Pozza per la traduzione di Giovanni Zucca, è, a mio modo di vedere, il migliore libro dell’anno per tante ragioni, prima della quale è che partendo da un genere propriamente non così popolare, almeno nella narrativa contemporanea, ovvero il sci-fi (se non proprio weird-science), sin dalle primissime pagine si eleva a racconto totalizzante, che si impegna a descrivere l’animo umano, le sue bassezze e le sue altezze come un prisma che riflette un raggio di luce: tante rifrazioni per altrettanti racconti che, a poco poco, si comprende come sia tasselli di un mosaico molto più ampio di quello che ci si potrebbe aspettare. Attraverso una prosa piana e senza particolari guizzi di forma, eppure cristallina e limpida come un fiume di alta montagna, Nagamatsu ci mette di fronte a personaggi che, difficilmente, dimenticheremo. Ve ne elenco alcuni, tanto per volervi fare capire come siamo davanti, davvero, a una specie di grande “arca dell’umanità”: c’è un ricercatore che va a recuperare i resti di sua figli, paleantropologa che ha scoperto i resti di una misteriosa bambina a metà strada tra un Neanderthal e un Homo Sapiens, c’è un addetto a un parco divertimento per “malati terminali dalla peste artica”, c’è un ricercatore che sperimenta sui maiali la “coltivazione” di organi umani, c’è una pittrice che si occupa di dipingere le volte, i corridoi e gli spazi comuni di un’astronave-arca, c’è un riparatore di cani-robot che conservano al loro interno i ricordi dei loro cari…Avete capito ora? Tramite micro-racconti scritti in modo sublime, Sequoia Nagamatsu ci racconta l’umanità per quel che è, proiettandola in un futuro a noi vicino, e abbastanza inquietante, e presentandoci cose, persone e situazioni che diventano degli instant-classic.
In alto nel buio dà, inoltre, linfa vitale e dignità a un tipo di costruzione narrativa, il romanzo realizzato per racconti indipendenti l’uno dall’altro ma interconessi tra di loro, che è una meraviglia da leggere. Inoltre, dal punto di vista etico e ideologico, ci sono svariati messaggi che l’autore lancia, tra cui la quasi scontata denuncia nei confronti di un inquinamento senza freni, la tenacia con cui l’umanità sopravvive anche a grandi catastrofi e, soprattutto, le enormi forze che dominano la nostra esistenza, la morte e l’amore, unite in un abbraccio senza soluzione di continuità. Un libro che non ama descrivere anche situazioni molto forti per il gusto di impressionare il lettore quanto per essere il più possibile reale e veritiero, così come, di tanto in tanto, pone l’accento su squarci di pura poesia, diciamo così, interstellare che vi faranno allargare il cuore. Se vi volete un po’ di bene e volete partire per un viaggio attraverso lo spazio profondo con destinazione il vostro cuore In alto nel buio è il vostro libro.