Ripubblicato in una sontuosa edizione per Rizzoli Lizard, Pinocchio di Luciano Bottaro è uno dei migliori fumetti italiani di sempre.
Non bisogna essere degli esagerati per affermare che il Pinocchio di Luciano Bottaro sia uno dei migliori fumetti italiani di sempre. Con una storia editoriale piuttosto tribolata alle spalle, visto che originariamente era stato pubblicato sulle pagine de Il Giornalino ma poi le tavole originali sono andate perdute, quelle a colori, ed erano rimaste solo in bianco e nero, la nuova edizione di Rizzoli Lizard, che ha compiuto una vera e propria operazione “paleontologica”, è quanto mai meritoria e da sottolineare con massima evidenza. Già perché quello che oggi potrete avere tra le mani, care lettrici e lettori di Dailybest è, senza ombra di dubbio, la migliore edizione di sempre del Pinocchio di Bottaro. Non solo perché le tavole brillano dei colori originali e sono state pulite e rimesse in sesto in dovere ma anche perché nelle “succulenti” pagine successive alla storia “base” si possono lavorare i disegni preparatori per il proseguo della stessa, una specie di “Pinocchio 2”, consentitemi l’ardire, che Bottaro aveva già sperimentato ma che poi non ha mai avuto modo di pubblicare.
Come potete vedere in queste immagini che vi propongo, questa versione di Pinocchio presenta tutto il carisma e la verve dell’originale opera di Collodi con però il tocco di Bottaro, che si nota nell’espressività marcata che si evidenzia sia nei personaggi principali che, mi viene da dire soprattutto, in quelli secondari, siano essi umani oppure animali. Provate a notare il grado di dettaglio di queste pagine: ogni personaggio che vedete sta facendo qualcosa, ha un’espressione che rivela molto del proprio carattere e al tempo stesso è perfettamente inserito nell’economia generale della storia. Il fumetto è del 1981, insomma, ma sembra essere stato scritto domani, proprio per la vitalità e lo scoppio di espressività, gioia e energia che prorompe dalle sue pagine.
Nonostante di versioni di Pinocchio in Italia ormai ve ne sono davvero tante, questa di Bottaro è, senza ombra di dubbio, una delle meglio riuscite perché rende vivide e vitali le pagine di Collodi. Ci sono parti veramente ardite, proprio dal punto di vista della costruzione delle tavole, in questo fumetto, come quando per la prima volta “entriamo” nel castello della Fata Turchina. Qui infatti le architetture, che fino a quel momento erano morbide e tondeggianti, quasi disneyane potremmo dire, diventano all’improvviso spigolose e geometriche, proprio come se si entrasse in una dimensione “altra” del mondo, proprio come fossimo gettati in un quadro, anzi in una forma di “architettura dipinta” da Escher.
Quindi leggete e amatelo Pinocchio, un po’ per ricordare i fasti de Il Giornalino, una delle migliori riviste italiane di sempre (e viatico per tantissime generazioni di ragazze e ragazzi al mondo del fumetto), un po’ perché è un’opera imprescindibile della nostra letteratura.