Daniel Pennac è conosciuto soprattutto per il ciclo di Malaussène, che abbiamo letto un po’ tutti nel nostro percorso per diventare grandi. La storia della strana tribù di Belleville, Parigi, il figlio che di professione fa il capro espiatorio, la sorella preveggente, il bambino con gli incubi ma solo quando non ha gli occhiali, l’altro figlio che si chiama È Un Angelo, il cane epilettico che presagisce sventure. Tutto il realismo magico, poetico e divertente che Pennac mette in quei libri, una specie di educazione emotiva surreale di cui non ci stancheremmo mai.
Ma Pennac non è solo quello: ha scritto romanzi, saggi, libri per bambini, fumetti, libri illustrati, sceneggiature per il teatro e ancora romanzi. L’ultimo, che esce in questi giorni, è un omaggio tra l’onirico e la vita vera al suo regista preferito: Federico Fellini. Questa è la trama:
Daniel Pennac ha dieci anni, è in vacanza sul massiccio del Vercors con i genitori e l’amico Louis. Sopra il lettino di Daniel troneggia un poster con il disegno di un sogno di Fellini, un regalo del regista quando la madre lavorava a Cinecittà. Forse influenzato da un’intuizione che aveva condiviso poco prima con l’amico, il piccolo Daniel quella notte sogna che la luce è un liquido e che sgorga dalle fonti, e inonda prima l’abitazione e il salotto dove troneggia una statua di san Sebastiano, e poi dilaga per le strade, sommergendo tutta la cittadina, chiesa compresa.
Molti anni dopo, ormai due uomini maturi, i due amici si ritrovano nella stessa stanza da letto e Louis propone a Daniel di fare un’escursione e andare a fare il bagno lì vicino, come facevano da bambini. Dopo essersi immerso nell’acqua gelida del lago, sotto il pelo dell’acqua, Daniel riscopre lo stesso paese sommerso del sogno d’infanzia, con la stessa chiesa, la casa con la statua di san Sebastiano, e le due strade dai nomi evocativi, rue du Repos e rue de la Paix.
Cosa può aver provocato quel sogno premonitore infantile? Deve essere stata l’influenza di Fellini: allora Daniel decide di mettere in scena al Piccolo di Milano uno spettacolo sui sogni, un omaggio a Fellini, una festa che riunisca tutta la sua famiglia allargata e la popolazione di Milano, in un grande carnevale felliniano che culmina all’Arco di trionfo del Sempione. Ma forse anche questo era un sogno. Infatti, la madre di Daniel amava molto i film di Fellini, ma non ha mai lavorato a Cinecittà. E la città sommersa? E san Sebastiano?
Un libro per chi non vuole mai smettere di sognare, per chi ama addentrarsi nei percorsi onirici per perdercisi dentro e abbandonare per qualche ora la realtà, ma anche un commosso omaggio al più grande regista del cinema italiano, troppo spesso dimenticato.
La legge del sognatore – Daniel Pennac
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