Con Il mondo senza fine Christophe Blain e Jean-Marc Jancovici realizzano un, tragico, capolavoro contemporaneo.
Una volta terminata la lettura di Il mondo senza fine di Christophe Blain e Jean-Marc Jancovici, pubblicato in un bel volumone da Oblomov, ho compreso perché sia stato il libro più venduto e letto in Francia degli ultimi tempi. Il motivo è presto detto: questo titolo può essere inteso come una sorta di Stele di Rosetta del nostro mondo contemporaneo, ovvero un testo, anzi un fumetto che con lucida semplicità e non banale profondità spiega per filo e per segno le contraddizioni della nostra società “affamata d’energia”.
Attraverso il tratto così espressivo e immediatamente riconoscibile di Christophe Blain, vero e proprio maestro del fumetto francese, e le meravigliose spiegazioni scientifiche e tecniche di Jean-Marc Jancovici, uno dei più importanti esperti di clima a livello mondiale, Il mondo senza fine fa luce sullo stato delle cose del nostro Pianeta Terra: spoiler, le cose vanno male.
Quando infatti ci accorgiamo, che alle otto di mattina a Milano ci sono quasi sedici gradi, è evidente che qualcosa non vada ma Jancovici e Blain ci spiegano il perché faccia così caldo e come mai, nella Giornata mondiale dell’acqua non vi si sia mai stata una maggiore penuria di essa nella storia non solo dell’umanità ma del pienata intero. Gli che pone Jean-Marc Jancovici sono qualcosa di incredibile perché, perdonate la frase un po’ banale, sono a prova di bambino, anche un bambino li potrebbe capire: attraverso i disegni di Christophe Blain possiamo seguire e comprendere, senza alcun tipo di sforzo, la folle corsa energetica dell’umanità, iniziata e proseguita con nobili intenti e portatrice di un benessere diffuso tra la popolazione mondiale ma che, soprattutto nella “curva” degli ultimi sessant’anni, ha preso una china pericolosa. Anzi senza, quasi, ritorno.
Mi ha molto impressionato, dopo una prima parte del libro, diciamo così, di storia dell’energia, la seconda, quella legata ai possibili/plausibili scenari futuri, con anche più di una ipotesi su determinate soluzioni al Worst-Case Scenario, per citare un libro di grande successo degli ultimi anni. Ecco allora che Il mondo senza fine è davvero una Stele di Rosetta perché non presenta solo “i simboli” del nostro mondo d’oggi ma ne suggerisce anche una possibile soluzione. So perfettamente, purtroppo, che i due autori non hanno tutte le risposte in tasca ma il fatto di presentarci delle “ipotesi di salvezza” vale già, da solo, “il prezzo del biglietto”. Onde evitare di ritrovarci in The Last of Us senza funghi, magari, ma con la stesso orizzonte post-apocalittico, Il mondo senza fine è la lettura ideale.