I giorni che scompaiono è un graphic novel di Timothé le Boucher, edita in Italia da Bao Publishing. È una storia strana, toccante e insieme molto inquietante, che piacerà molto agli amanti dell’assurdo, da Black Mirror a I Confini della Realtà.
Il protagonista del libro è Lubin Maréchal, un ragazzo che di giorno lavora come commesso in un supermercato e la notte fa l’acrobata in una compagnia teatrale. Biondo, capelli lunghi, bella presenza, con una ragazza e una vita disordinata ma tutto sommato felice.
Dopo aver battuto la testa in un incidente mentre compiva delle acrobazie, si sveglia e scopre che ha mancato un giorno, che si è svegliato dopo due giorni dall’incidente. Questa cosa capita sempre più spesso, finché non capisce la verità: c’è un altro lui che abita il suo corpo un giorno su due e che vive al posto suo una vita di cui lui non sa assolutamente niente. Dopo lo shock iniziale, Lubin cerca di comunicare con l’altro lui, lasciando dei video sul computer che hanno risposta, fin quando succede una cosa ancora più bizzarra: l’altro lui gli ruba un giorno in più, poi due, poi tre, fino a che Lubin si sveglia ed è se stesso solo poche volte l’anno. Non vi stiamo a dire come continua altrimenti vi roviniamo il finale.
Timothé le Boucher, classe 1988 e un pedigree alle Belle Arti di Angoulême, ha un tratto a metà fra il fumetto francese e il manga che, invece di addolcire una storia inquietante, la rende ancora più strana. Il suo protagonista man mano perde amici, lavoro e amore, si sveglia con persone sconosciute nel letto e lotta per riprendere possesso della sua vita, ma la missione è tutto fuori che semplice.
Un racconto sull’identità, sul dualismo tra corpo e spirito, per un viaggio allucinante nella vita di un ragazzo con un parassita sconosciuto nel corpo: se stesso.
I giorni che scompaiono – Timothé le Boucher (BAO)
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