Con Fungus and Iron Ayaka Katayama confeziona un primo volume al cardiopalma per Star Comics.
Alla faccia dei colpi di scena in serie caro il mio Fungus and Iron! Mi è venuto spesso da pensare questo leggendo il nuovo manga pubblicato da Star Comics e presentato come “una delle letture preferite da Hajime Isayama”. Quindi con aspettative altissime mi sono approcciato al primo volume di questa nuova opera e non sono rimasto deluso. La mangaka Ayaka Katayama è stata infatti abile, anzi abilissima a tratteggiare un mondo distopico in cui la Terra è pressoché totalmente controllato da un’invasione di funghi, che hanno preso pieno possesso del nostro pianeta, a parte per aree fortificate dove la resistenza umana, divisa in due fazioni, si “trincera” e cerca di sopravvivere come può. In particolare modo, il nostro protagonista, Dante cresce in uno di questi centri abitati fortificati, delle vere e proprie città-caserma-fortezza, dove vige una rigidissima condotta militare: perfino le emozioni sono controllate a puntino. Il mondo è duro e noi dobbiamo essere ancora più duri, è un po’ questo il motto dell’Amigasa, il governo mondiale che, appunto, tutto regola.
Eppure Dante, un vero e proprio individuo animalo, che presenta un voglia di lupo sul collo e non sa leggere in quanto dislessico, è diverso. Egli, forse proprio per la difficoltà con la lettura, pare non avere subito gli effetti della propaganda: tanto è vero che il suo più grande desiderio, sin da piccolo, è quello di sapere/capire se le nuvole proseguano il proprio corso anche al di là delle alte mura che nascondono la vista dell’esterno. Ovvio che il pensiero può correre all’Attacco dei Giganti e il paragone è molto calzante se si pensa che Fungus and Iron, già dal primo volume, si presente come un seinen politico e smaliziato, che sin dalle primissime pagine inanella un colpo di scena dietro l’altro tenendo il lettore attaccato alle vicende. Mi sono davvero emozionato a scoprire di più su questo mondo tanto misterioso e inquietante e di sicuro la capacità di scrittura di Katayama pare essere già molto sviluppata qui.
Dal punto di vista del disegno ci attestiamo su un buon livello: intendiamoci, a mio avviso il tratto non è il punto di forza di Fungus and Iron. Si tratta di un disegno sì gradevole ma che, diciamo così, non pare essere così personale e proprietario, almeno personale e proprietario quanto le vicende narrate e il loro tono, vero e proprio fiore all’occhiello dell’intera pubblicazione. Con già due potenziali-personaggi centrali presentati nel primo volume, Fungus and Iron è uno dei manga da tenere più d’occhio in questa stagione. Dopo la serie su The Last of Us, evidentemente, il 2023 è “l’anno dei funghi” e questo manga è una vera e propria “micestopia”