Fiaba di Cenere di Simone Pace è una storia potente e evocativa.
Fiaba di Cenere di Simone Pace è un racconto dark/fantasy che non lascia indifferenti, anzi. Leggendo il volume pubblicato da Edizioni BD, infatti, ho letteralmente palpitato pagina dopo pagina, grazie a un tipo di narrazione molto cruda condotta da Pace e, soprattutto, per il segno e la colorazione scelta: un rosso scarlatto che è, al tempo stesso, il rosso del sangue e il rosso del fuoco, il “grande protagonista” della vicenda. In una storia che ha ricordato, da un certo punto di vista, quella di A Plague Tale di Focus Home: due fratelli persi in un scenario da incubo alle prese con una speranza di pace e di salvezza che pare solo un miraggio.
Mi è molto piaciuta la costruzione delle vignette, quasi sempre rigida ma che, a volte, per le scene più drammatiche, si apre a pagine intere se non proprio splash-page dal grande potere evocativo. Ed è proprio questo, a mio avviso, la forza di questo racconto, ovvero la capacità, pagina dopo pagina, di gettarci nel più pieno sconforto e disperazione, evocando un mondo finito e distrutto, con scenari di rovina e di perdizione causati dal fuoco, il grande “nemico” della storia, che tutto mangia, tutto brucia e tutto annienta. Eppure Marlo e Marfisa, due fratelli sopravvissuti alla distruzione della loro città d’origine, vanno comunque avanti, verso Est, in direzione della sopracitata speranza.
I personaggi che i due fratelli incontreranno lungo il cammino sono presentati da Simone Pace in modo efficace: fatalisti, disperati, un po’ trasognati e tutti quanti, nessuno escluso, con un senso di morte che aleggia sulle loro teste e li accompagna in ogni loro passo. Una storia difficile questa Fiaba di Cenere perché disperatissima eppure, proprio per questo, almeno per me, dal fascino grande e vasto. Un racconto da leggere con gli occhi, accesi dai colori forti delle pagine e con il cuore, che palpita, vignetta dopo vignetta, per la sorte di Marlo e Marfisa, due orfani di guerra che non si perdono d’animo neppure di fronte a un mondo che crolla.