Uno sguardo che la sa e la dice lunga
La nuova edizione di Walt Disney. Prima stella a sinistra di Mariuccia Ciotta è imperdibile.
Per chi, come me, è andato alle elementari a metà degli anni Novanta le cassette Disney o “VHS Disney” (anche se all’epoca nessuno le chiamava così) sono state uno dei rudimenti più importanti della nostra educazione sentimentale e non. Al di là dei grandi successi di quella che sarà poi ricordata come la “Silver Age” della Disney i più coraggiosi, curiosi e interessati di noi hanno anche approfondito quell’immaginario, andando a recuperare i film storici, nonché i corti e i mediometraggi di Walt Disney. Ecco, al di là di alcune accuse molto sgradevoli a Disney (da uomo di Destra, a xenofobo e razzista se non peggio) Walt Disney. Prima stella a sinistra di Mariuccia Ciotti (versione aggiornata dell’omonimo volume apparso in precedenza) pubblicata da La Nave di Teseo è il libro perfetto, oltre che per il Natale, anche per comprendere meglio e con maggiore cognizione di causa il perché Walt Disney sia stato così importante e nelle nostre vite e nella storia dei media e dell’arte in generale, oltre che dell’animazione in particolare, dell’intero Novecento.
Grazie all’utilizzo di una mole, praticamente infinita di fonti (oltre che un’intervista a Diane Disney Miller, figlia dello stesso Walt) nel volume de La Nave di Teseo Mariuccia Ciotta ci illustra in maniera cronologica ma non pedissequa gli eventi, le trasformazioni e le rivoluzioni che Walt Disney e la sua compagnia hanno dovuto attraversare nel corso degli anni per diventare quello che sono oggi (o, per meglio dire, quello che erano fino a circa vent’anni fa). Grazie infatti non tanto alle doti imprenditoriali di Walt, notoriamente un tipo che “non badava a spese” ma alle sue intuizioni generali (una fra tutte: gestire l’animazione e il disegno in sincrono con la musica) e la capacità di attorniarsi e scegliere le persone migliori nelle diverse professioni, Walt Disney ha rapidamente scalato posizioni nella classifica dei personaggi più importanti per l’immaginario globale, fino a entrare dalla porta principale alla Casa Bianca, come testimonia la sua vicinanza con il Presidente Roosvelt.
Ma questo libro è anche fondamentale per capire come, al di là delle accuse molte delle quali ingenerose all’imprenditore, produttore cinematografico, regista e doppiatore statunitense, come la sua figura più iconica, ovvero Mickey Mouse, sia stata negli anni assolutamente traviata. Se oggi spesso e volentieri leggiamo su internet o nei forum o nelle chat su Twitch “Topolino amico delle guardie” in realtà l’iconico topo di casa Disney è stato, per almeno trent’anni dalla sua nascita (guarda caso avvenuta proprio nell’annus horriblis 1929) come il simbolo stesso delle pulsioni anarchiche, anti-sistema e folli di buona parte della popolazione. Non è un caso che i corti di quell’epoca, supervisionati dallo stesso Walt Disney, erano pieni di bellimbusti simil-maiali in cilindro e monocolo: la critica al sistema capitalistico o, ancora di più, ai capitalisti stessi di Wall Street era evidentissima. Con buona pace di chi, negli anni, darà dell’antisemita di destra a Walt Disney o del filo-Pinochet a Paperino.
Per tutta questa serie di motivi, e per molti altri (come seguire passo passo la fase di produzione di Biancaneve per esempio), Prima stella a sinistra di Mariuccia Ciotta pubblicato da La Nave di Teseo è un saggio che non può mancare nei vostri cuori: se almeno un film della Disney è entrato nel vostro cuore, dovete fare spazio a questo libro.
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