Yi Yang si conferma un’autrice dal talento incredibile con Deep Vacation.
Deep Vacation non ti colpisce solo per il tema legato alla crescita in età adolescenziale. Quello è sviluppato alla grande da Yi Yang nel volume pubblicato da Bao Publishing ma lo percepisci solo in un secondo momento. Anche la sottotrama per così dire “mistery” è organizzata con cura dall’autrice, ma, appunto, è qualcosa in secondo, splendido, piano. Quello che veramente balza agli occhi, ma anche un bel po’, al cuore di “Deep Vacation”, il nuovo albo a fumetti di Yi Yang, autrice dell’apprezzatissimo “Easy Breazy” (qui la nostra recensione) è il disegno. Un tratto al tempo stesso dolce e aguzzo, con i volti dei protagonista di questa artigliata avventura in riva al mare che ora si si distendono e rilassano nei momenti più dolci e romantici, ora si tendono e si tirano in quelli più concitati. Perché in quella che, almeno all’apparenza, sembrerebbe “la classica fiaba sulla crescita” in realtà non c’è solo tanta azione ma pure segmenti che scavano, a piene mani, nei non detti, spaventosi, che animano le azioni dei personaggi.
Personaggi che, pur rimanendo sempre tali (non vengono mai confusi come “persone in carne e ossa” ma mantengono, sempre, la loro squisita funzione letteraria) ci consegnano “emozioni umane troppo umane”: c’è chi ha paura dei rapporti sociali e quindi frappone tra sé e gli altri tutta una serie di diaframmi sempre più infrangibili, c’è chi ha tanta ansia di crescere e di diventare adulto perché si scopre, in maniera insondabile, ancora dannatamente piccolo e indifeso, c’è chi ha buttato la sua vita per un banale orrore e ora, ogni giorno, lo sta scontando e c’è anche chi, trascinata nella “schiuma dei giorni”, non sa ancora quale sia il suo posto nel mondo ma sa che sarà comunque speciale. Tutta questa forza narrativa, caratteristica di Yi Yang, si declina in una storia che pur essendo “slice of life” si può ergere come “storia di tutti”.
E questo lo fa grazie appunto all’unione del tratto, o per meglio dire del disegno, con la sceneggiatura e la scrittura (che, pur essendo in qualche momento un attimo “stesa per amore di voler chiudere le vicende”, si snoda in maniera abbastanza naturale) rende Deep Vacation una storia praticamente per tutti: la potrebbe leggere una bambina delle medie come una professoressa universitaria, un cuoco stellato come un rider di Glovo e tutti, ma tutti quanti proprio, la troverebbe in qualche misura “dialogante con il proprio sé”.
Yi Yang, nonostante la giovane età e pur provenendo, in un certo qual modo dalla narrativa per i più piccini, riesce a creare una storia adulta-in-fieri di fortissimo impatto. Mi ha commosso, mi ha fatto divertire, mi ha fatto pensare su certi episodio della mia giovinezza e mi ha fatto immaginare cosa voglia dire essere un ragazzo in questo mondo qui.
Insomma ha portato alla creazione di tutta una serie di fenomeni cari alla grande letteratura o, ancora meglio, all’arte tout court. E di arte, Deep Vacation, ne è profondamente imbevuta: la schiuma dei giorni di Yi Yang sa di sale, cocomeri naturalmente ed anche “dei baci che ho perduto”.