cuore degli uomini nickolas butler
Libri
di Gabriele Ferraresi 9 Marzo 2017

LIBRI FIGHI | Il cuore degli uomini, di Nickolas Butler

Il coraggio di diventare uomini oppure no; tra lealtà, ipocrisia, generosità ed egoismo

cuore degli uomini nickolas butler

LIBRI FIGHI scritto così, in capslock, è una rubrica che esce ogni giovedì su Dailybest, ma magari più spesso, chissà. Cosa ci mettiamo in questa rubrica? Lo dice il nome, si spiega da sola.  

Non solo nuove uscite però, anche classici o meraviglie sconosciute.

Hai un LIBRO FIGO che ti piace tanto, che è importante, che pensi dovremmo leggere tutti e vuoi spiegarci perché? Che bello: sono 2500 caratteri spazi inclusi. Scrivici a info@dailybest.it, oppure sulla nostra pagina Facebook.

 

L’Italia ha una superficie di 301.340 km² e 60.592.548 abitanti. Lo Stato del Wisconsin, dove è nato e vive Butler, misura 169.639 km² e conta 5.757.564 abitanti. Arrotondiamo, diciamo che il Wisconsin è più o meno grande metà dell’Italia, ma ha 1/10 dei suoi abitanti.

Milwaukee, la città più popolosa dello Stato, ha più o meno gli stessi abitanti di Genova; mentre Madison, la capitale statale, ha all’incirca gli abitanti di Padova.

È uno Stato, il Wisconsin, dove la natura sta dove è stata negli ultimi milioni di anni, al suo posto, e dove l’uomo è ancora tutto sommato una comparsa, a fronte di limpidi laghi e foreste immacolate. L’antropizzazione del territorio non è però quel che interessa a Nickolas Butler, l’autore de Il cuore degli uomini,  che nel Wisconsin vive, è nato e cresciuto, a Butler interessa l’opposto. Interessa l’intervento dell’ambiente – dell’ambiente, in ogni senso – sull’uomo.

Ne Il cuore degli uomini, Butler racconta su un arco temporale pluridecennale la storia di due amici, dall’inizio – 1962 – giovani scout, e in fondo scout per sempre, con tutto il portato e il peso morale che ne consegue: “Nelson e Jonathan non possono ancora saperlo, sul finire di quell’estate del 1962, ma la loro amicizia sopravvivrà al tempo. Ai problemi in famiglia, alla durezza dell’Accademia militare, agli orrori del Vietnam. E più di trent’anni dopo, i due ragazzini del Wisconsin diventati ormai adulti si ritroveranno a discutere di lealtà e ipocrisia, di generosità ed egoismo, delle crepe del matrimonio e dell’abisso della guerra (…) Di padre in figlio, tre generazioni di uomini dovranno confrontarsi con gli equivoci del proprio coraggio e della propria vigliaccheria. E dinanzi alle sfide della vita, con le sue ambigue domande sul bene e sul male e i suoi falsi eroismi, nell’abbraccio di una natura primitiva e magnifica, sarà una lezione d’amore a illuminare il cammino, come quella lanterna che era l’ultima a spegnersi nella notte del campo Chippewa” si legge nella sinossi.

È una storia di coraggio, di radici, di crescita e di errori, dove “Gli eroi vengono sempre guidati dal cuore; i codardi dal cervello. Gli eroi non fanno calcoli, non ponderano. Fanno quello che è giusto” ma anche dove come in Ghostbusters la confusione tra il bene e il male è dietro l’angolo.

Butler oltre a scrivere nella vita ha lavorato da Burger King, venduto hot dog, raccolto patate, tagliato nelle foreste abeti destinati a diventare alberi di Natale, ed è stato commesso in un negozio di liquori mentre scopriva che la sua compagna era incinta. Un po’ Bandini, un po’ un personaggio di Steinbeck ottant’anni dopo, Nickolas Butler è cresciuto a Eau Claire (circa 60mila abitanti, come Savona o Legnano, per intenderci) dove è cresciuto Justin Vernon; un locus tutt’altro che amoenus, dove ha dovuto scrivere per fame, e si vede.

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