Durante il Comicon Napoli abbiamo intervistato Luana Vecchio, autrice dello sconvolgente, quanto affascinante, Lovesick.
Intervistare Luana Vecchio, in libreria e fumetteria in questi giorni con Lovesick per Edizioni BD, è un’esperienza interessante per almeno due ragioni. La prima è che Vecchio è una delle autrici italiane più conosciute al mondo, avendo lavorato, ormai da tempo, con le più grandi e importanti realtà di comics negli Stati Uniti e poi perché Lovesick è un’opera che definire estrema e particolare è dire poco. Nella vicenda di Domino, la sua assoluta protagonista, infatti, si riflettono le parti più torbide e segrete delle “perversioni e trasgressioni” a sfondo erotico-sessuale che si possono rintracciare nell’internet al giorno d’oggi. Eppure, attraverso la penna e la matita di Luana Vecchio, nulla pare essere messo lì solo “per impressionare la lettrice o il lettore”, quanto più per una profonda necessità dal punto di vista e della scrittura e della sceneggiatura.
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Per iniziare l’intervista a Luana Vecchio ho chiesto di descrivere la sua cameretta da ragazza, proprio per capire le sue influenze e come lettrice e come artista: ” Dunque sicuramente sarebbe stata un bel casino la mia camera da adolescente – ci dice con un sorriso l’autrice di Lovesick – perché ero un po’ punk, quindi avevo tutti i miei orsacchiotti, di quando ero piccola, disegnati e personalizzati, resi un po’ particolari diciamo, così come le bambole, molte delle quali rasate a zero o con aggiunta di piercing oppure con i capelli colorati in un modo bizzarro. Mentre dal punto di vista delle letture – prosegue Luana Vecchio – leggevo tantissimi fumetti Marvel e un sacco di manga. Impazzivo per i manga seinen, già a quindici-sedici anni andavo proprio alla ricerca dei manga per adulti. E anche qualche hentai avevo, che ci sta per un’adolescente: era proprio una stanza di un’adolescente creativa“. “Mi sono avvicinata al fumetto Marvel – spiega la nostra interlocutrice – dopo aver visto al cinema Spider-Man 3 di Sam Raimi. Quella trasposizione così cupa dell’Uomo Ragno mi ha fatto impazzire e quindi una volta visto al cinema ho voluto proprio recuperare tutto“.
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A questo punto viene naturale domandare all’autrice di Lovesick come un’adolescente creativo appassionata dei fumetti Marvel sia finita a fare fumetti proprio in America: “In realtà gli Stati Uniti sono venuti, come dire, un po’ di rimbalzo – ci risponde con prontezza Luana Vecchio – nel senso che per mia sensibilità e anche un po’ mia indole artistica pensavo fosse la Francia il terreno migliore per me, quello ideale. Invece, visto che era mia abitudine spulciare su internet tutti i bandi e i concorsi che veniva aperti. E trovai un concorso di Mark Millar, l’autore di Kick-Ass per intenderci, e partecipai, lo vinsi, assieme ad altri ragazzi, sei artisti e sei sceneggiatori. Quindi abbiamo pubblicato questo piccolo fumetto, cinque pagine a testa ed è così che ho cominciato“. “Da lì ho iniziato a lavorare con una start-up molto piccola, composta da due sceneggiatori che avevano aperto una piccola casa editrice e poi ho pubblicato su ComiXology tre capitoli di Lovesick, pura autoproduzione“. Come è stata la reazione da parte delle lettrici e dei lettori?: “Grazie a uno sceneggiatore che aveva visto i miei lavori in rete, sono riuscita a entrare in Image – aggiunge la fumettista – Nel 2021 ho iniziato a lavorare alla serie Bolero e dopo qualche mese uno dei publisher di Image mi ha contattato per chiedere se avessi già un editor per Lovesick: insomma erano davvero tantissimo interessati. Avendo già la sceneggiatura pronta, scritta nel tempo libero, per altri numeri dello stesso fumetto, una volta terminato Bolero sono passata su Lovesick e da qui ho avuto poi modo di realizzare le copertine per DC Comics e per tante altre case editrici“.
Come ti è venuto in mente di trattare dei temi così crudi e espliciti come quelli centrali in Lovesick: “Allora principalmente a me piacciono i fumetti horror-erotici – afferma l’autrice di Lovesick – e quindi volevo realizzare qualcosa che piacesse a me e che non riuscivo a trovare nel mercato. All’epoca, quando l’ho scritto, ero molto interessata alle cosiddette leggende metropolitane del dark-web e assieme ad un amico ero proprio solita osservare simili fenomeni e fare un po’ di ricerca sull’argomento. Adoro l’estetica anche di questi mondi. Però non volevo fare solo un fumetto fetish-BDSM, ci voleva quella cosa in più e mi è venuto in mente di unire l’erotismo con le leggende del dark web sopracitate, con una spruzzata di true-crime“.
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Come è stato accolto dal pubblico Lovesick: “Allora naturalmente quando si fa un fumetto del genere è ovvio che si ricevere avere dei feedback molto variegati ma debbo dire che, almeno al momento, il pubblico italiano non solo ha accolto in maniera veramente calorosa Lovesick ma lo ha anche capito, diciamo così, molto meglio che quello degli Stati Uniti – ci dice Luana Vecchio – Infatti negli USA ho avuto qualche recensione negativa di persone che dicevano che avessi un po’ esagerato oppure qualche attacco dai classici incel. Erano tutte cose a cui ero pronta ma vedere la reazione del pubblico italiana mi ha veramente fatto un enorme piacere“. Che tipo di personaggio è Domino, la tua protagonista: “L’estetica è quella della classica padrona ma, al contrario, magari, di tante trasposizioni a fumetti, non volevo rendere Domino la solita bambolona senza un’anima – risponde con prontezza la nostra interlocutrice – Ecco perché ho lavorato moltissimo, sia in sede di disegno come di character design che proprio di scrittura, di darle un’aurea malinconica che viene direttamente dal suo passato. Credo di avere reso così Domino molto più una persona piuttosto che la classica macchietta. Anche i tanti cambi e sfumature d’umore che ha vanno proprio in questa direzione“.