Bianca Bagnarelli con “Animali domestici” realizza un grande libro di storie illustrate. Un vero e proprio instant-classic.
Animali domestici di Bianca Bagnarelli, illustratrice di fama internazionale (sua la celebre copertina di The New Yorker dello scorso anno) ha realizzato per i tipi di Coconino “Animali domestici”, un libro di storie illustrate che io considero, senza troppe remore né paure, un instant classic. In animali domestici si seguono tutta una serie di protagonisti, solitamente giovani ma non sempre, alle prese con vari aspetti della vita: amori, perdite, nuove scoperte, decisioni importanti, dubbi, paure e possibilità. Questo campionario umano viene governato con grande abilità da Bagnarelli che riesce, grazie al suo tratto pulito e esteticamente inappuntabile, riesce a evocare fra le pagine del suo libro storie che prendono vite man mano che si legge. Infatti mi ha davvero stupito la capacità dell’illustratrice di evocare, in poche pagine, dei racconti che, immediatamente, “si installano” nella mente e non ti lasciano più.
In questo libro si riesce davvero a percepire che cosa sia “una visione d’artista” o, per meglio dire, come un’artista sia in grado di interpretare e, giustappunto, vedere la realtà. In uno dei miei racconti preferiti, se non il mio preferito, “The Match” all’inizio c’è una frase che mi ha proprio spiazzato: “è che gli estremi sono sempre più belli di quello c’è nel mezzo”. Ecco questa frase, nella sua fulgida bellezza, è esattamente quanto trasmette questo libro di Bianca Bagnarelli. Ovvero dei forti, anzi fortissimi sentimenti che ti vengono trasmessi subito ma che, lungi dall’essere solo epidermici, poi si depositano in te, iniziano a decantare e li puoi evocare, o proprio “loro bussano alla porta”, nei momenti più inaspettati. Proprio la compattezza dei nuclei narrativi di questa raccolta sono il più grande pregio: li si può leggere ovunque e quando si vuole, perché si mette poco se uno ha poco tempo, ma se uno ha del tempo da investire ci si può lasciare, tranquillamente, inghiottire dalla pagine.
Ci sono numerosi momenti drammatici, anche molto drammatici, in questo fumetto, tuttavia l’autrice li tratta sempre con garbo: non edulcora mai ma neppure ci specula. Ecco, proprio la compattezza evocata sopra mi è utile per affermare come questa pubblicazione Coconino sia un grande libro anche perché non spreca nulla, tutto si regge perfettamente perché le cose sono state disposte secondo un ordine preciso: non si butta, si costruire insomma. Un po’ come dovrebbe essere una vita bella, giusto?