Oggi Andrea Pazienza avrebbe compiuto 60 anni. Sui social, sui siti web, in tv, dappertutto viene commemorato come uno dei più grandi e rivoluzionari artisti del fumetto italiano.
La sua biografia è paradossalmente conosciuta più dei suoi fumetti. Cannibale, Frigidaire, l’amicizia con Pier Vittorio Tondelli, Freak Antoni, Roberto Benigni, col collega Stefano Tamburini e con Tanino Liberatore, il ’77 bolognese, la ragazza storica che lo lascia per un suo amico e quell’intervista rilasciata poco dopo a Red Ronnie, in cui sta male e canta Vasco.
E ancora la moglie Marina, Montepulciano, l’eroina e la morte per overdose, ad appena 32 anni. Del suo lavoro in molti si dichiarano ammiratori senza aver mai letto niente, perché non è semplice leggere Pazienza, né lineare. Devi entrare nella sua mente e iniziare un viaggio in cui tu non comandi niente.
Per rimettersi in pari, il gruppo editoriale La Repubblica- L’Espresso ha iniziato a ripubblicare l’opera omnia di Paz. Un’occasione imperdibile per i nuovi arrivati e per i fan storici. Intanto, per chi si fosse sempre chiesto il motivo di tale idolatria, vi consigliamo 5 fumetti per iniziare a capire Andrea Pazienza.
5) Le vignette
Storie di poche immagini, magari una sola, come quella in cui il Papa Giovanni Paolo Secondo, sorseggiando un cocktail, si chiede se davvero ci sarà qualcuno in cielo. Caricature di comica tragedia, talvolta dolci da far male, altre volte caustiche come l’acido di un trip.
4) Perché Pippo sembra uno sballato?
Da leggere assolutamente. la figura di Pippo, il cane un po’ strano della Disney, viene rivista in maniera hippy freak, prima di tornare a lavorare con Topolino per conto delle major. Pippo sembra sballato perché è sballato. Punto e basta.
3) Pentothal
Disegni memorabili, bellissimi e una narrazione psichedelica per l’esordio di Andrea Pazienza. Dal movimento studentesco alla fuga dagli adulti, fino al desiderio consumante di essere amati.
2) Gli ultimi giorni di Pompeo
Altro che Trainspotting. Un pugno nello stomaco come pochi altri, una tragedia che si consuma come una commedia e un tratto duro, ombroso. Si parla di suicidio e di eroina, in un vortice autobiografico che tocca i nervi e il cuore.
1) Zanardi
Il suo personaggio più famoso, il 21enne liceale bolognese perfido e amorale. Naso a becco, viso spigoloso e cattivo fino al midollo. Tra omicidi, violenze, stupri e il vuoto, che permea ogni sua azione. Zanardi persegue il male perché secondo lui è l’unico modo per fare del bene a se stessi.