Amazing Spider-Man: Il libro di Ezekiel Sims. Dopo anni dall’uscita, possiamo finalmente analizzare l’opera in maniera critica.
Ad anni di distanza dalla pubblicazione in volume spillato, è arrivato il momento di fare i conti, in modo critico e, diciamo così, neutrale con Amazing Spider-Man: Il libro di Ezekiel Sims. L’opera firmata da J.M. Straczynski, John Romita Jr, vero e proprio caposaldo del rilancio dell’Uomo Ragno nei primi anni Duemila, torna in una nuova edizione per Marvel Panini Comics, ed, appunto, ora se ne parli in modo scevro da pregiudizi. Già perché all’epoca se dal punto di vista delle vendite, sia in America come anche in Italia, la nuova run ragnesca andò alla grandissima, dal punto di vista critico in molti avevo un po’ storto il naso. La storia, intrisa di termini aulici e ricercati (uno su tutti “totemico“), un nemico/amico come Ezekiel Sims e, soprattutto, l’accentuazione a una linea temporale non più continua ma frastagliata, avevano lasciato con più di un punto interrogativo i critici e i lettori dell’epoca.
Da lettore, personalmente, avevo seguito in tempo reale questa run e mi era piaciuta tantissimo. Anzi negli anni ne ho sempre serbato un ottimo ricordo, nonostante, anche io, come tanti, come tutti, fossi stato un po’ investito dai tanti dubbi sottolineati prima. Eppure oggi, dopo averla riletta tutta, Amazing Spider-Man: Il libro di Ezekiel Sims mi pare una serie di storie assolutamente eccezionali per l’epos ragnesco, con, soprattutto, l’introduzione del concetto di “non esclusività” dell’essere uomo ragno. Infatti sin dalle prime pagine della prima storia Peter Parker impara a fare i conti con il fatto che “non sia il solo ad avere i poteri del ragno” e a ragionare, come dice Ezekiel stesso, sul paradosso del “il ragno ti ha morso perché radioattivo o il ragno ti ha morso da radioattivo”?
Un’idea certamente sottile, che all’epoca, nel momento della prima lettura, mi aveva lasciato stordito e sorpreso: Peter non è l’unico persona ragnesca presente nel mondo, non è solo. Da ragazzo rimasi stupefatto e anche adesso un brividino lungo la schiena mi corre. Da qui l’amichevole uomo ragno di quartiere entrerà nell’orbita di Madame Web, “protagonista” del, per usare un eufemismo, cinecomic ma che nelle storie a fumetti rifulge di bellezza e mistero. Bellezza e mistero, già, oltre a un tratto estetico così particolare, con questi personaggi con mani e piedi giganti, massicci, pieni di muscoli e di ombre. Nel 2001 erano una bomba e… lo sono ancora adesso. Un titolo da recuperare, insomma, senza se e senza ma.