150 anni fa, esattamente il 26 novembre del 1865, usciva negli USA Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, il libro di Lewis Carroll che narra la storia della piccola Alice, catapultata in un mondo magico fatto di gatti fantasma, conigli frettolosi, cappellai matti, bruchi che fumano il narghilè e regine cattivissime. Siamo sicuri che la storia la conoscete bene, dopo tutto chi non ha visto il classico Disney del 1951 a lei dedicato, uno dei film più psichedelici e visionari di tutti i tempi? Talmente psicotropo da essere stato usato nelle gif di Matthew Wilkinson come esempio per spiegare gli effetti dei vari tipi di droga.
Di certo la Alice più famoso, ma non la prima. Già nel 1903, Alice fu la protagonista di un film muto dei registi Cecil Hepworth e Percy Stow. Un film surreale e onirico, a tratti davvero inquietante.
Sì perché la storia di Alice non è proprio per bambini, anche se fu ispirata da una bambina vera, di nome Alice Liddel.
Alice nel tempo è diventata la metafora del sogno e di tutti gli incontri che si fanno ad occhi chiusi, come mostra questo acquerello di Syuka-Taupe
Il Paese delle Meraviglie, proprio grazie alla sua essenza sfuggente, in cui tutto è possibile, ci può anche restituire un’Alice nuova, meno ingenua e più incazzata, come nell’illustrazione di Vinz El Tabanas. Un’eroina moderna, più simile a Tank Girl che a quella della Disney.
Al cinema, nessuno avrebbe potuto interpretare il Cappellaio Matto meglio di Johnny Depp nel film di Tim Burton del 2010.
Tra le varie rappresentazioni di Alice sullo schermo ce n’è anche una del tutto fuori di testa, un musical vietato ai minori del 1976. Assolutamente delizioso, guardate il trailer qui sotto.
Niente a che vedere con quello disturbante e assolutamente inquietante del regista cecoslovacco Jan Švankmajer del 1988, tra pupazzi tenebrosi in stop motion e scene claustrofobiche.
Alice è anche uno dei personaggi più imitati di sempre, con migliaia di cosplayer in tutto il mondo, che sottolineano sempre il lato ammiccante, chissà poi perché.
La prima vera cosplayer però fu Kathryn Beaumont, la bambina che fece da modella per i disegni degli animatori Disney, che disegnarono la Alice più famosa di tutte con le sue sembianze.
Il viaggio di Alice non è certo rose e fiori. In realtà è molto pericoloso e la povera bambina, se vuole sopravvivere, deve diventare cattiva, come in questa illustrazione in cui brandisce un coltello.
Il nostri personaggio preferito rimane lo Stregatto, col suo sorriso a 74 denti e lo sguardo sornione che mette i brividi.
Con amici così, chi ha bisogno di nemici? Alice comunque, come in ogni favola, se la cava e riesce persino a sfuggire dalla dannata Regina di Cuori che le vuole tagliare la testa. Non si può certo biasimarla se alla fine della storia, sia un po’ confusa.