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Samsung e Zuckerberg, il sogno della realtà virtuale si trasforma in incubo

Mark Zuckerberg ieri sera, durante l’evento Samsung del Mobile World Congress

 

Ieri sera al Mobile World Congress di Barcellona sono stati presentati i nuovi Samsung Galaxy S7 e S7 Edge: sono smartphone ovviamente potenti, evoluti, avanzati, per i quali le specifiche tecniche sono relativamente importanti. La presentazione però non ha riguardato solo gli smartphone del colosso coreano, anche altro, ed è questo “altro” ad essere la parte più importante.

I Samsung VR, un headset alla Oculus per la realtà virtuale, saranno infatti compresi nel prezzo a chi prenota ora un Galaxy S7 o un S7 Edge, mentre chi non vorrà preordinare uno smartphone Samsung potrà comunque acquistare i Samsung VR a 99 dollari. Il 2016 potrebbe quindi essere l’anno del ritorno della realtà virtuale, di cui i più grandicelli hanno ancora grotteschi ricordi anni novanta. Oculus, acquistata da Facebook circa due anni fa, sta per mettere in commercio il suo headset “per tutti”, Samsung lo faceva già da qualche tempo: ma questa operazione cambia e di molto le carte in tavola, rendendo ancora più accessibile al mondo consumer l’esperienza della VR.

Il post con cui Mark Zuckerberg ha commentato l’evento è stato corredato da una foto in cui il fondatore di Facebook cammina tranquillo tra i cinquemila invitati all’evento – tutti muniti di occhialoni Samsung VR – ed è un’immagine che in tanti hanno visto. A dicembre quando rivedremo le foto dell’anno, ci sarà sicuramente.

 

 

Damn, it’s kind of creepy“, è il commento più votato. In effetti è più un incubo alla Philip K. Dick quello che ci racconta quella foto che un radioso futuro virtuale, per quanto Zuckerberg ne canti le lodi, affascinando le folle e promettendo che potremo “surfare a Tahiti, volare con i Blue Angels – le Frecce Tricolori US – o esplorare la superficie di Marte“.

La capacità di distinguere reale e virtuale ha forse gli anni contati, sarà solo una questione di tempo e di capacità di calcolo: è questa l’impressione che viene fuori soprattutto leggendo i commenti sulla pagina di Zuck. Nella comunicazione di un colosso come Facebook nulla è lasciato al caso, e i commenti del pubblico sul “suo” social media sono nel complesso più spaventati che entusiasti. Fanno quasi pensare che dal punto di vista della comunicazione questa volta si sia fatto il passo più lunga della gamba: sempre a patto che questa della realtà virtuale non sia solo una bolla di hype destinata a scoppiare, ma lo vedremo nei prossimi mesi.

Gabriele Ferraresi

Lavoratore intellettuale salariato

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Gabriele Ferraresi

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