La bicicletta è il mezzo di trasporto di base, quello per cui non serve nessuna patente, ma che può portarti dappertutto. Da quando è diventata un simbolo hipster, però, le cose sono cambiate: prima sono arrivate le bici raffinatissime e ultraminimal e ora è il momento della svolta digitale, per trasformare anche una cosa semplice come due ruote e due pedali in un terminale in grado di collegarsi allo smartphone e fare di tutto. E allora giù con le smart bike.
Come fUCI, una bicicletta interamente progettata intorno allo smartphone: rispetto alle bici normali ha un profilo aerodinamico che ricorda quelle usate tempo fa nelle tappe a cronometro dai professionisti e una ruota posteriore più grande, in grado di assicurare più stabilità. Lo smartphone si posiziona al centro del manubrio ed è collegato a una serie di sensori in grado di valutare se c’è bisogno di accendere o spegnere le luci, ma anche se ci sono macchine pericolosamente vicine. Ovviamente lo smartphone fa anche da navigatore GPS e una volta tolto dall’alloggiamento disattiva tutte le funzionalità della bici.
Più basico, ma allo stesso tempo più spettacolare SmartHalo, una sorta di quadrante led che si posiziona al centro del manubrio e si connette allo smartphone: mentre sul il navigatore GPS elabora il percorso, i led si illuminano per indicare in modo molto semplice e intuitivo quando bisogna girare. L’app poi può essere spulciata per ottenere tutte le informazioni che si desiderino su distanze percorse, dislivelli, velocità e calorie consumate. SmartHalo ha anche lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter.