Il manubrio di fUCI, con l’alloggiamento per lo smartphone
La bicicletta è il mezzo di trasporto di base, quello per cui non serve nessuna patente, ma che può portarti dappertutto. Da quando è diventata un simbolo hipster, però, le cose sono cambiate: prima sono arrivate le bici raffinatissime e ultraminimal e ora è il momento della svolta digitale, per trasformare anche una cosa semplice come due ruote e due pedali in un terminale in grado di collegarsi allo smartphone e fare di tutto. E allora giù con le smart bike.
Psfk - Il designer Robert Eggers con il modellino di fUCI
Come fUCI, una bicicletta interamente progettata intorno allo smartphone: rispetto alle bici normali ha un profilo aerodinamico che ricorda quelle usate tempo fa nelle tappe a cronometro dai professionisti e una ruota posteriore più grande, in grado di assicurare più stabilità. Lo smartphone si posiziona al centro del manubrio ed è collegato a una serie di sensori in grado di valutare se c’è bisogno di accendere o spegnere le luci, ma anche se ci sono macchine pericolosamente vicine. Ovviamente lo smartphone fa anche da navigatore GPS e una volta tolto dall’alloggiamento disattiva tutte le funzionalità della bici.
SmartHalo - Il quadrante di SmartHalo, collegato con uno smartphone
Più basico, ma allo stesso tempo più spettacolare SmartHalo, una sorta di quadrante led che si posiziona al centro del manubrio e si connette allo smartphone: mentre sul il navigatore GPS elabora il percorso, i led si illuminano per indicare in modo molto semplice e intuitivo quando bisogna girare. L’app poi può essere spulciata per ottenere tutte le informazioni che si desiderino su distanze percorse, dislivelli, velocità e calorie consumate. SmartHalo ha anche lanciato una campagna di crowdfunding su Kickstarter.
SmartHalo - SmartHalo dice in tempo reale quando e dove girare