Il trailer di Tears of the Kingdom con le meccanica del “Crea” si candida ad essere il gioco dell’anno.
L’attesa del nuovo trailer di Tears of the Kingdom era spasmodica e il team di Nintendo non ha certo lasciato a bocca asciutta, anzi. The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom non ha avuto paura di mostrare oltre dieci minuti di gameplay reale e concreto: nessun tipo di bullshit ma soltanto un’attesa aumentata nei confronti del prossimo 12 maggio, giorno di uscita del videogioco.
In particolare modo a far rimanere di stucco è stata una delle meccaniche proprietarie di questo capitolo, ovvero il “Crea”. Per dirla nel modo più riassuntivo possibile se Zelda Breath of the Wild era il capitolo della “fisica elementare” applicata al mondo di gioco (“Se sviluppo un po’ di calore potrò planare più in alto con la mia paravela”) questo sarà quello dedicata alla “chimica prêt-à-porter“: se combino una foglia ad una freccia che cosa otterrò? Potrei avere un dardo che vola più in là, con una gittata maggiore oppure un’arma più spuntata, magari più fragile, bisogna sperimentare e provare, provare e ancora provare. Ecco che Hyrule diventa un enorme playground per i nostri desideri e sete da “piccolo chimico”: un intero mondo a nostra disposizione per scoprire cose e combinarle assieme. Ragazzi, non so voi ma non vedo l’ora che arrivi il 12 maggio. Viva il metodo scientifico-fantasy, insomma! E non abbiamo neppure toccato l’argomento sacrari, nemici, moveset di combattimento e, ovviamente, trama di gioco, essendo una prosecuzione diretta di Breath of the Wild, con una mappa modificata e potenzialmente ingrandita. Con la “colla automatica” potremo costruire mongolfiere e mezzi di locomozione: il mondo è nostro così, come tra poco, anche un nuovo Zelda. Pare il caso di dire che è il momento di gioire…e creare.