In passato, Facebook ci aveva abituato a cambiamenti repentini di grafiche e funzionalità, senza avvisi e senza annunci. Questa volta, invece, tutto era stato fatto in pompa magna, con la rivoluzione dei profili presentata alla conferenza degli sviluppatori.
Era metà settembre e Mark Zuckerberg presentava Timeline, ovvero un nuovo modo di concepire il profilo di Facebook, basato sulla linea del tempo dell’intera vita dell’utente iscritto. Un cambiamento radicale, che aveva stupito per il tentativo di far compiere un enorme passo avanti all’idea stessa di Facebook e, quindi, di social network.
Durante quella presentazione, Zuckerberg parlò del 30 settembre come data di lancio di Timeline. Ebbene, a distanza di più di due mesi da quella data, Timeline ancora non è partito.
O meglio, è disponibile per chiunque sia uno sviluppatore (o voglia fingersi tale), ma per gli utenti base, Timeline ancora non c’è.
I motivi non sono chiari. Nei giorni scorsi, Il Post ipotizzava ritardi per permettere proprio agli sviluppatori di adattare le proprie applicazioni a un ambiente completamente rivoluzionato. Oppure a un problema legale emerso nei giorni successivi alla presentazione. La nuova data di lancio prevista è per fine anno, ma più ragionevolmente si slitterà verso fine gennaio.
Così accadrà in tutto il mondo, ma non in Nuova Zelanda. Lì, infatti, una versione beta di Timeline è partita in queste ore: tutti gli iscritti possono scegliere se restare con la versione precedente o aggiornarsi. Il motivo? Un test al di fuori degli Stati Uniti.
I neozelandesi proveranno a cambiare il proprio profilo e Facebook capirà come gli iscritti reagiscono allo stravolgimento deciso da Zuckerberg e soci. Una volta attivata Timeline, gli iscritti avranno una settimana di tempo per preparare la propria pagina: durante questi sette giorni, la Timeline resterà privata e non visibile agli altri. Un altro segno di come sia cambiata negli ultimi tempi la politica di Facebook, celebre finora per cambiamenti improvvisi e svolte non pubblicizzate anche a livello di politiche di privacy.