Geek
di Marco Villa 24 Settembre 2014

L’incredibile storia delle finte minacce a Emma Watson

Una storia con un incredibile colpo di scena

Actress-Emma-Watson

Una storia assurda che è nata, si è sviluppata e ha vissuto un incredibile colpo di scena nell’arco di quattro giorni scarsi. Protagonista – del tutto involontaria – Emma Watson.

Il 20 settembre, l’attrice protagonista della saga di Harry Potter ha pronunciato un discorso nella sede delle Nazioni Unite, di cui è ambasciatrice da qualche mese, per lanciare la campagna HeForShe, per promuovere la parità di genere. Il discorso ha riscosso grande successo ed è stato ripreso da moltissimi siti in tutto il mondo (potete ascoltarlo e leggere un commento qui).

Tra le tante reazioni, anche qualcuna decisamente contraria, nata sull’onda del cosiddetto Fappening, ovvero la diffusione di immagini private (e hot) di tante attrici, che ha conosciuto nei giorni scorsi un nuovo capitolo. In vari forum, sono infatti comparse minacce rivolte a Emma Watson: visto che ti sei dichiarata una convinta femminista, questo il succo del discorso, sappi che tra poco pubblicheremo delle foto rubate in cui sei nuda. Per sostenere questa minaccia, è stato creato anche il sito Emmayouarenext.com, con tanto di countdown a scandire il tempo rimanente prima della pubblicazione delle foto.

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Bene: il conto alla rovescia è finito, ma le immagini non sono comparse. Il motivo? La minaccia era falsa. Nessuno, infatti, sarebbe in possesso di foto di Emma Watson nuda e soprattutto nessuno stava veramente minacciando l’attrice. Tutto sarebbe infatti stato messo in piedi da Rantic, società di marketing e comunicazione che ha sfruttato la scia del discorso di Emma Watson per imbastire un virale che ha come vero obiettivo la chiusura di 4Chan, il primo forum su cui sono comparse le foto rubate alle star. Se si va su emmayouarenext.com, infatti, si viene reindirizzati al sito di Rantic, dove campeggia una lettera aperta al Presidente Obama, in cui si chiede la chiusura del forum.

Una mossa di grande effetto, che dimostra senza dubbio la bravura della società nel creare virali (il sito con il countdown ha superato i 48 milioni di clic nel giro di 48 ore), ma anche un pessima figura a livello di comunicazione: per difendere le attrici che hanno subito il furto delle immagini e per attaccare 4Chan, Rantic ha di fatto messo in ombra un discorso che si stava diffondendo a gran velocità e che sosteneva il ruolo delle donne e l’importanza della parità di genere.

Non esattamente un bel ritorno di immagine.

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