Questo fine settimana sono partito alla ricerca del Gentil Miquella in Shadow of the Erdtree, l’espansione di Elden Ring.
Forse la cosa più difficile da fare per Shadow of the Erdtree era ridonare lo stesso effetto di stupore e meraviglia che hanno provato i giocatori nel vedere la prima volta il paesaggio di Sepolcride in Elden Ring. Beh, nel Mondo d’Ombra di questa espansione quell’effetto di stupore e meraviglia è stato raggiunto: come anche voi potete vedere dall’immagine poco sopra, infatti, il team di From Software è riuscito a compiere questo “mezzo miracolo”, offrendo, inoltre, un’esperienza di gioco assolutamente indimenticabile. Dopo aver passato quasi venti ore di gioco all’inseguimento del Gentil Miquella ve la posso dire: Shadow of the Erdtree è una delle migliori espansioni di gioco mai fatte.
Nei tre giorni con i quali mi sono “scontrato” con il gioco distribuito da Bandai Namco posso dire di essermi stupito per la quantità di cose da fare e segreti da scoprire in quella che è, ragionevolmente, la prima aerea di gioco: la densità è decisamente superiore rispetto al gioco originale anche perché, trattandosi di un’espansione al cento per cento, quanto fatto nel “titolo vanilla” è assolutamente cruciale per la nuova esperienza. Nuova esperienza subito caratterizzata da un approccio molto aggressivo dei nemici: anche i semplici soldati di Mesmer sono degli avversari temibili, che con pochi colpi rischiano di “bishottare” il vostro personaggio, quindi occhio. From, al netto di avere dichiarato di avere realizzato “un gioco nient’affatto facile”, ha comunque disseminato il Mondo d’Ombra di oggetti atti a far crescere il nostro personaggio più rapidamente, proprio per renderlo preparato alle sfide che lo attenderanno. Sfide che, con la manciata di boss che ho incontrato, mi sono pare molto interessanti, anche se minate dai cronici problemi della telecamera, ormai “marchio di fabbrica in negativo” dei souls.
Nonostante un’ottimizzazione non certo clamorosa su PS5 (dove ho provato il gioco grazie al codice ricevuto da Bandai Namco), con ampie porzioni di mappa che vengono caricate a blocchetti una volta che ci si ferma ad un falò e qualche momento di scattering davvero esagerato, l’espansione è un’esplosione di bellezza senza pari: nonostante ancora la mia poca esperienza ricordo in maniera molto vivida certi paesaggi, determinati scorci e alcuni momenti di scontro talmente epici che, già fin d’ora, risultano tra i momenti migliori dell’intero Elden Ring, considerando anche il “gioco base” compreso naturalmente. Proprio questo è il motivo per cui Shadow of the Erdtree è una grande, anzi grandissima espansione: perché aumenta la densità e riesce, di nuovo, a creare l’effetto meraviglia. Per altro poi, dal punto di vista della lore, al momento mi pare che tutto si tenga, con riferimenti molto diretti alla nostra avventura nell’Interregno e con la netta sensazione, che ormai diventa certezza, di essere, per dare, in un mondo “a specchio” del precedente: se infatti le Lands Between era la parte al di qua dello specchio, il Regno d’Ombra è quello al di là. E questa cosa è dannatamente intigrante.
Insomma, ancora una volta From Software fa centro e lo fa, forse, con il prodotto videoludico più difficile, giustappunto il dlc, anzi mi correggo, l’espansione: le nuove armi, categorie di combattimento e novità funzionano tutte e ci consegnano un vero e proprio giocone. In cui si muore costantemente, come da tradizione ma, forse, è anche un po’ questo il bello no?