Geek
di Mattia Nesto 28 Giugno 2021

Scarlet Nexus: i combattimenti più stilosi dell’estate

Bandai Namco centra il suo obiettivo creando un gioco di ruolo action con i controfiocchi.

Quali sono gli ingredienti per  un perfetto action game con elementi da gioco di ruolo? Beh, in fondo, non sono molti: un combat-system aggressivo e sexy, una fluidità del software che dev’essere granitica e, magari, pure una direzione artistica ispirata e una storia ricca di colpi di scena. Ecco, Scarlet Nexus, il nuovo titolo di Bandai Namco in questo senso è una sintesi ideale di tutti questi ingredienti. E pensare che, circa un anno fa, quando i primi trailer erano cominciati a circolare, vuoi un po’ la “scattosità” degli stessi vuoi per certe scelte di regia infelice, non è che le sensazioni fossero proprio positive. E invece…

La prima cosa che, anche dopo pochi minuti di gioco, mi ha impressionato in Scarlet Nexus è il sistema di combattimento. Infatti, ve lo confesso, sentivo davvero la mancanza di un action-jrpg di questa levatura. Già perché il titolo di Bandai è da trattare con il massimo riguardo, anche solo per lo sforzo produttivo messo in campo, sforzo che, per altro, ha dato i suoi frutti. Il combat-system infatti è un riuscitissimo ibrido che mescola alcuni ingredienti di Devil May Cry e Bayonetta, quindi i vertici del genere, con altri presi direttamente da giochi quali Astral Chain.

Certe animazioni sono davvero adorabili  Certe animazioni sono davvero adorabili

Un’altra componente importante (su cui, sinceramente, non avrei scommesso due lire) è come la narrativa si fonde al gameplay. Nonostante il plot non sia un manifesto di originalità, l’umanità in pericolo alle prese con un’invasione di mostruosi alieni mangiacervelli, Scarlet Nexus dà il meglio di sé proprio nello sviluppo dei due protagonisti giocanti, Yuito Sumeragi, vivace recluta proveniente da una prestigiosa famiglia del mondo politico e Kasane Randall giovane promessa dai poteri incredibili. Entrambi i ragazzi sono dotati di personalità stereotipate, ma nel corso delle ore di gioco (circa 35 ore per il completamente della “prima” campagna e dieci ore in meno per la “seconda”) evolveranno di pari passo con la consapevolezza generale del giocatore in merito alla storia.

Tutti i personaggi si possono “personalizzare” a piacere con vestiti, amuleti e elementi estetici visibili a schermo  Tutti i personaggi si possono “personalizzare” a piacere con vestiti, amuleti e elementi estetici visibili a schermo

La storia è letteralmente un susseguirsi di colpi di scena, alcuni davvero sorprendenti, che non potranno che tenervi incollati alla poltrona anche se, troppo spesso, la mancanza di cutscene, sostituite da delle specie di diapositive in movimento, l’ho percepita come una scelta votata al risparmio infelice. Nonostante ciò, la narrativa è sempre vivace e particolareggiata, anche e soprattutto quando si tratta di scoprire le singole personalità e storie dei vari membri della FSE (il gruppo di guardie-combattimenti dotati di poteri particolari di cui faremo parte).

Tuttavia, almeno a mio avviso. Scarlet Nexus, dà il meglio di sé nelle fasi in cui “si menano le mani” e lo fa donando al giocatore una serie di molteplici approcci, da quelli più tattici e tecnici a quelli più aggressivi, fornendo sempre molteplici soluzioni. Inoltre, almeno nella versione che ho provato per Xbox Series X, al contrario del famigerato trailer dell’anno scorso, la fluidità del titolo è pressoché totale, con 60 fotogrammi marmorei e la possibilità di eliminare la sfocatura di movimento, il cosiddetto blur, che va a giovamento totale di un gameplay guizzante e veloce. Poteri in combinazione con gli altri membri del party, combo aree e acrobatiche, schivate fatte con il tempismo giusto che danno la possibilità, letteralmente, di rispedire al mittente il proiettile nemico: insomma “combattere” in Scarlet Nexus è una gioia vera che “rischia” di far diventare il titolo di Bandai uno dei migliori in assoluto di questa prima metà d’anno.

Nonostante, purtroppo, un comparto musicale non di primo livello. Scarlet Nexus, con un celshading ispirato, si conferma come un gioco Tripla A che vi consiglio soprattutto in un’estate come questa certamente non ricca di titoli interessanti. Quello che, in modo molto facile, poteva essere l’ennesimo titolo ajrpg mass-market si è dimostrato come un gioco dal valore artistico considerevole e, soprattutto, dal gameplay godurioso. E si rischia pure di emozionarsi, nel prosieguo della storia! Scarlet Nexus insomma è un anime da giocare dotato di un sistema di combattimento al tempo stesso intuitivo e ricco, che regalerà ore e ore di divertimento nella stagione più calda dell’anno.

Quando però c’è la regia “si sente e si vede”  Quando però c’è la regia “si sente e si vede”

 

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