Fareste molto bene a leggere Pugnali Neri. Aenigma, il saltimbanco che beffò il fascismo di TAMassociati pubblicato da Becco Giallo per almeno tre motivi. Il primo è che il protagonista è un supereroe che combatte e riempie di mazzate i fasci, il che è sempre cosa buona&giusta, il secondo, almeno in un fumetto italiano, era tempo che non notavamo tanto amore e passione anche per il dato architettonico del disegno. Infine, la storia non è nient’affatto banale, e coinvolge la Storia del nostro Paese con la “esse” maiuscola. Anche se non siamo Guardiola, che l’altra sera ha citato De Gregori dopo aver sbancato il Parc-des-Princes, non bisogna mai dimenticarsi che, in fondo, “La Storia siamo noi”.
Tuttavia forse prima abbiamo detto una mezza bugia. Già perché a conti fatti il vero supereroe della storia non è tanto Ettore, aka Aenigma, l’acrobatico saltimbanco mascherato, quanto Leone Valenti, personaggio veramente esistito, uno dei mitici professori universitari che persero posto, carriera e ruolo sociale non accettando di giurare fedeltà a Mussolini nel 1938. E proprio nel 1938 a Roma prende avvio la vicenda, vicenda che viene raccontata in modo agile e senza troppi fronzoli da TAMassociati. Un grande pregio di questo fumetto, pur essendo una trama a tutti gli effetti facente parte della scuola italiana del fumetto storico, che non si paluda in inutili rallentamenti e spiegazioni verbose. Qui l’azione è rapida e guizzante, come rapidi e guizzanti sono i movimenti per le vie di Roma di Aenigma.
Ettore è un ragazzo che proviene dal mondo del circo, si autodefinisce uno “zingaro” ed ha i tratti caratteristici di un latin-lover degli anni Trenta. Baffetti, ciuffetto imbrillantinato e aria sbarazzina. Nonostante questo aspetto da sbruffone, la missione di Ettore è aiutare il professore Valenti a sopravvivere nella turbolenta Roma fascista. E proprio Valenti sarà colui il quale darà l’identità di Enigma al saltimbanco. Grazie ai suoi studi di storia antica, il professore recupera la mitica figura di Phersu, personaggio mascherato appartenente alla mitologia etrusca cui nome sta alla base della parola persona, che etimologicamente parlando vuol dire “maschera” (come del resto ci insegna Pirandello). Insomma avete capito: un supereroe mascherato che piglia le fattezze del dio della maschere. Bellissimo no?
Senza svelarvi troppo della trama ci saranno risvolti sia sentimentali sia da vera e propria spy-story sostenuta da un disegno e da una gestione dello spazio delle vignette che abbiamo trovato assolutamente geniale. Abbiamo anche apprezzato l’attenzione e la cura nella descrizione dei palazzi e dei luoghi della Roma fascista. Insomma, non è un caso che TAMassociati appartenga, ancor prima che a quello del fumetto, al mondo dell’architettura. Con 336 pagine di pura azione, Pugnali Neri è, ancora una volta, un consiglio di lettura che vi sentiamo di fare senza se e senza ma!
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