L’espansione di Cyberpunk 2077 Phantom Liberty è a dir poco eccezionale. Dopo tre anni certo, ma eccezionale.
Quando ho riscaricato Cyberpunk 2077 per giocare all’espansione (chiamarlo dlc mi parrebbe riduttivo) Phantom Liberty vi confesso di avere avuto più di un pensiero che mi vorticava in testa. Già perché il titolo realizzato da CD Projeckt RED, come avrete avuto modo di leggere anche su questo sito, ha avuto un iter di produzione e di lancio tra le più travagliate dell’industria videoludica, se non proprio “la” più travagliata. Detto questo è chiaro che la patch che accompagna l’espansione, e che stante gli sviluppatori “avrebbe dovuto modificare in meglio tanti problemi riscontrati con la versione primigenia del titolo. Bene, per una volta, le ragazze e i ragazzi di CD Projeckt RED non hanno “detto gatto senza averlo nel sacco”: la patch unita all’espansione migliora, rivoluziona e rende questo videogioco qualcosa di davvero incredibile. Per altro, fatalità della sorte, proprio negli stessi giorni/fine settimana, in cui ho avuto modo di provare l’espansione mi sono approcciato anche a I libri di Jakub del Premio Nobel Olga Tokarczuk. Ora la connessione, a parte il fatto che che Tokarczuk è anch’ella polacca, è il fatto, almeno per me, dell’ambizione, quasi folle, delle due opere. Da un lato abbiamo, infatti, un videogioco enorme che ha imposto un’impresa a limite di quella di Fitzcarraldo di Werner Herzog e, dall’altro, il librone di Olga Tokarczuk, che ha il compito, anzi il cimento di narrare e incarnare il Settecento polacco. Insomma quando dici ambizione dici Polonia, in questo caso.
Le innovazioni di quest’espansione sono tante e nutrite e partono ancora prima, ovvero dalla già citata patch che, letteralmente, riscrive e ricodifica lo skill-tree, andando verso una direzione di aumento, esponenziale delle abilità e dei talenti, così da rendere la trasformazione e l’evoluzione del proprio pg. Il colpo d’occhio poi, grazie a una grafica ripulita è magnificente, senza dimenticarsi del fatto che la nuova polizia, o meglio il nuovo sistema di allarme “a stellette”, finalmente, rende commettere un reato a Night City qualcosa di “reale”. Intendiamoci: non sono innovazioni pazzesche, nulla che GTA, già anni e anni fa, ha già fatto e forse pure meglio ma che rendono l’esperienza di gioco in Cyberpunk, per una volta, qualcosa di “rotondo” ed effettivamente appagante. E poi, giustappunto, si arriva al dlc, la clamorosa espansione Phantom Liberty che nella migliore delle tradizioni di CD Projekt RED/The Witcher 3 raggiunge apici e vette degne di un Blood&Wine. L’invito è quello di scoprire, piano piano, le varie migliorie e gli snodi di una trama pazzesca, che trae forza dalle migliori scrittrici e scrittori in forza alla software house polacca per donarci qualcosa di grande, che va, a mio avviso, ben oltre il 9, assestandosi su un 9.1 potentissimo. Ho provato la versione per PS5 non riscontrando grossi problemi, a parte qualche piccolo, e innocuo, bug, del tutto sorvolabile. Insomma I libri di Jakub di CD Projeckt Red, a questo giro, sono usciti con tutte le pagine e con una trama fitta di spunti interessanti e indimenticabili. Dopo tre anni, certo.