Atlus con Persona 3 Reload realizza un remake capolavoro, migliorando un gioco che era già una pietra miliare degli rpg.
Persona 3 Reload è un miracolo perché è riuscito a fare quello che, di solito, è ben difficile compiere: ovvero migliorare qualcosa di già molto vicino alla perfezione. Già perché dopo aver provato e riprovato per Xbox Series X, in lungo e in largo, il nuovo titolo di casa Atlus sono tornato a innamorarmi di questo titolo, che avevo provato anni or sono nella versione Portable per PSP e che oggi è, appunto, tornato, più bello che mai.
Il titolo offre un impatto estetico senza precedenti, sin a partire dai menu di gioco che sono, letteralmente, un tuffo nella magia del franchise “re” degli rpg. Già perché al netto, appunto, del comparto artistico, eccezionale sotto tutti i punti di vista (soprattutto per come sono stati riproposti gli iconici protagonisti con la nuovaveste grafica, il videogioco è un gioco di ruolo fatto e finito, con un sistema funzionale e squillante. Le battaglie sono scontri tattici e mai banali, che mettono a dura prova anche il videogiocatore più scafato (almeno fino a un certo punto della propria avventura).
E questo, almeno a mio modo di vedere, è sempre un bene perché molte, troppe volte, specie nei giochi di ruolo, bastava “chiudersi” a farmare per livellare o quasi ogni scontro un po’ impegnativo. Invece, grazie alla struttura particolare e unica di Persona 3 Reload che fonde alla perfezione la narrativa con il gameplay. Attraverso dei punti di trama ben delineati, infatti, vi troverete, come dire, se non ostacolati quantomeno “non invitati” a rinchiudervi nel Memento, lo speciale dungeon che si sviluppa tramite la psiche dei vari abitanti, per livellare. Meglio uscire, fare esperienza con gli altri e intessere legami per aumentare il proprio social link e sviluppare delle Persone più forti. Con la possibilità poi, introduzione di questo rifacimento, di passare da un personaggio all’altro durante un momento di stordimento nemico, l’effetto moltiplicativo del danno è assicurato.
Il ritmo è sempre ottimo in questo titolo che promette oltre centoventi ore per raggiungere i titoli di coda con buona cognizione di causa. Insomma, al di là di alcune fluttuazioni qualitative della texture di alcuni oggetti a schermo, questo remake è assolutamente squillante e clamoroso, tale da meritarsi un 8.9 stra-meritato: anzi, per me raggiunge il 9 perché l’art direction, in alcune sue scelte, supera perfino la “perfezione” del quinto capitolo. Le scene d’intermezzo così rifatte aggiungono una profondità ai fatti e ai personaggi presentati che nell’originale non c’erano e anche se la difficoltà generale si è, un po’, tarata verso il basso (anche se ci sono numerosi livelli di sfida selezionabile) Persona 3 Reload è un titolo destinato a restare come una pietra miliare del genere. Una instant crush con una colonna sonora d’eccezione, fra le altre cose. Quindi il prossimo 2 febbraio farete bene ad esserci, come noi, a giocare Persona.
Squadre e associazioni sportive: gli accessori che aiutano a rendere profondo il legame con i…
Juni Ba ne Il ragazzo meraviglia dimostra quanto il comics "americano" sia ancora vivo e…
Nick Abadzis celebra la cagnolina Laika in un fumetto superlativo, pubblicato da Tunué. I could…
The Brutalist di Brady Corbet risponde di sì, che è l'unica meta possibile di quel…
Con Suoni ancestrali Perrine Tripier realizza un romanzo sconvolgente e perturbante che parla di politica,…
Kingdom Come: Deliverance II di Warhorse Studios è un instant-classic del gioco di ruolo. La…