Alcune grosse aziende credono che usando su nomi da spam del tipo “incredibile! Una ragazza riesce a infilarsi la lingua nel naso!” si riesca a far installare agli utenti un’applicazione per vedere i video direttamente da Facebook. Perché bisogna usare una app per guardare un filmato di cui si può tranquillamente godere su Youtube? Di sicuro non per fare un piacere a noi stessi.
Spremendo un minimo le meningi, può venirci in mente che l’applicazione ha un duplice scopo. 1) prendere i nostri dati personali ed associarli ai video che guardiamo (così l’azienda sa cosa ci piace), e 2) non farci uscire da Facebook per guardare filmati, abbassando quindi il traffico dei competitor di Zuckerberg (psss, Youtube è di Google).
L’idea è piaciuta anche in Italia e il Corriere della Sera sta facendo lo stesso. Già: installata l’applicazione per leggere le notizie dite al giornale più famoso d’Italia che voi, Mario Rossi, leggete l’articolo su Ibrahimovic, poi sulle tette di Bar Rafaeli ed evitate quello sul noioso spread. In più Mario Rossi, è sposato con Carla Rossi, va al cinema, ascolta musica Pop e segue la pagina di Madonna (eh sì le informazioni personali , i vostri interessi e le pagine che vi piacciono – quelle cosine scritte in piccolo quando si installa una app: guarda la figura sopra). E per la gioia di Facebook non uscite dal sito per navigare su pericolosi motori di ricerca dei competitor.
Aaaah la tecnologia.
Un modo per leggere un articolo di due righe sulla gravidanza di Belen senza dire al Corriere quanti figli avete c’è. Almeno secondo l’infografica che trovate proprio qui sotto!
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