Partiamo da un presupposto, semplice ma diretto: non si acquisisce l’appellativo di “dio del manga” per caso. Questo pensiero mi è venuto spontaneo sin dalla prima pagina di Osaka, 1945, la nuova opera della Osamu Tezuka Collection portata in Italia da J-Pop Manga. In questo albo, che mescola la narrazione storica e sociale del Giappone tra la, tragica, fine della Seconda Guerra Mondiale e i primi, difficili, anni della ripresa economica con la storia personale dello stesso Tezuka, studente sopravvissuto ai bombardamenti di Osaka e mangaka in ascesa, è contenuta buona parte della Storia umana del Secondo Novecento.
Non sto esagerando, e per capire questa mia roboante frase basta osservare e leggere i personaggi che affastellano le pagine. Qui viene presentata un’umanità ora miserabile, ora eroica ma dannatamente vera. Vi sono ad esempio i due furfanti poco di buono, ma sempre dalla parte degli oppressi che combattono contro il marcio sistema del mercato nero nel Giappone devastato, ma ci sono anche i soldati vigliacconi che nascondendosi dietro la gloria imperiale, fanno soltanto i loro porci interessi e tentano, in tutti i modi, di sopravvivere alle bombe degli alleati. C’è anche la descrizione, con quel tratto morbido e quasi chibi ma anche “sporco e deciso” di Osamu Tezuka, di quel ragazzetto tutto temperamento e rabbia che, orfano di guerra con la sola sorella come persona cara, si deve barcamenare come può nella caotica Osaka della ricostruzione. E tra soldati americani che la fanno da padrone, giovani rampolli di una famiglia che la guerra ha ridotto sul lastrico e infidi bari del mercato nero, Tezuka esplora la già citata umanità. Vi sono delle tavole talmente di impatto, come una in cui si mostrano le vittime di un bombardamento dei B-29 statunitensi, che paiono essere usciti da un cinegiornale bellico o da qualche trasmissione storica.
In tutto questo, come ricordato in precedenza, si innesta la vicenda personale, anche se un po’ romanzata, di Osamu Tezuka da giovane, che tra alti e bassi si fa largo nel palpitante mondo del fumetto giapponese. Ecco, per tutte queste ragioni, Osaka, 1945 è un capolavoro assoluto che non si può non leggere, amare e rileggere ancora e ancora. Ah, dimenticavo: tra le altre cose, letteralmente, viene presentato la nascita del merchandising moderno in salsa giapponese.