Al launch event di Mario + Rabbids Sparks of Hope Ubisoft Milan ha fatto un figurone.
Avere avuto la possibilità di partecipare al launch-party di Mario + Rabbids Sparks of Hope è stata un’occasione, ahinoi, più unica che rara per assistere non solo al reveal di un videogioco veramente splendido ma anche e soprattutto di una realtà industriale dove competenza, passione, dedizione e inventiva la fanno da padrona. Stiamo parlando di Ubisoft Milan che festeggia proprio quest’anno i venticinque anni di, onoratissima, carriera. Una carriera che le ragazze e i ragazzi del distaccamento della multinazionale del gaming francese, con, per quanto concerne la “branchia” italiana marca 34 anni di media tra le sue lavoratrici e lavoratori, dopo aver sfornato e aiutato a sviluppare titoli su titoli di grande successo, con la serie di Mario + Rabbids ha alzato, pare definitivamente, l’asticella di ingaggio.
Mario + Rabbids Sparks of Hope, esclusiva Nintendo Switch seguito (ma sarebbe riduttivo chiamarlo così) dell’apprezzatissimo Kingdom Battle è, infatti, un titolo semplicemente magnifico, uno dei migliori tattici oggi in commercio, per di più realizzato con amore e con una direzione artistica senza, quasi, precedenti. Basti parlare, ad esempio, della colonna sonora, registrata direttamente in Giappone e affidata a, letteralmente, tre “mostri sacri” del settore, la leggendaria compositrice giapponese Yoko Shimomura e il pluripremiato Gareth Coker, senza dimenticare il famoso compositore inglese Grant Kirkhope che torna, dopo aver magnificamente collaborato a Mario + Rabbids Kingdom Battle. Attraverso le parole di Davide Soliani, Creative Director del gioco e degli altri professionisti che se ne sono occupati, è emerso tutto il “folle amore” e il grande lavoro profuso per realizzare questa nuova avventura nel quale l’universo di Mario&soci finisce per tracimare in quello dei Rabbids.
Dopo la presentazione generale, ho avuto modo di parlare più nel dettaglio con Andrea Babich, Lead Narrative Designer, del titolo. E qui sono emerse tante cose interessanti. Intanto per cominciare, per un videogioco, come Mario + Rabbids Sparks of Hope, “pensato per tutta la famiglia”, non ci si è voluti di certo risparmiare: “Volevamo creare un grande gioco tattico dove ci si potesse trovare a proprio agio sia l’appassionato hardcore, sia la bambina o il bambino che, accompagnato dai propri genitori o dalle proprie sorelle o fratelli, si cimenta per la prima volta con un videogioco. Mutuando il concetto legato al mondo del cinema: “When I met Michael Caine to talk about playing Scrooge, one of the first things he said was: ‘I’m going to play this movie like I’m working with the Royal Shakespeare Company” Babich mi ha spiegato come si sia lavorato sul concetto di “maschere”: “Mario e il suo universo, assieme ai Rabbids, ci ha consentito di rendere la nostra avventura bella da vedere per un pubblico di giovanissimi ma anche di gettare un ponte con le vecchie generazioni. Questo è un titolo al cento per cento tattico, con regole sì immediate e di facile assimilazione ma che, alla lunga, si scoprono complesse e profonde“.
“Quando ho ascoltato per la prima volta la colonna sonora di questo gioco, ti giuro, mi sono venuti i brividi. Abbiamo profuso tanto lavoro in Mario + Rabbids Sparks of Hope e non vediamo l’ora che anche il pubblico ci possa mettere le mani sopra. In fondo, quando si costruisce un livello, si scrive un dialogo o si pensa una ben determinata regola per un tattico si fa la stessa cosa: ovvero ci si sforza di fare innamorare il pubblico della propria creatura. E, fidatevi, di amore in Mario + Rabbids Sparks of Hope ce n’è tantissimo”. E non vediamo l’ora arrivi il 20 ottobre per provarlo anche noi!