Ho provato in anteprima Splatoon 3 e pare essere la nuova “killer app” di casa Nintendo.
Appena terminata la prova di Splatoon 3 l’unica certezza era quella di volerne ancora. Ecco, questo, in sintesi, è stato il sentimento che ho avvertito di fronte alla nuova esclusiva di casa Nintendo pronta a “invadere” Nintendo Switch a partire dal prossimo 9 settembre. Un titolo ricchissimo di risvolti, sia per quanto riguarda il giocatore singolo, che questa volta, finalmente, avrà una vera e propria storia da vivere e, ovviamente, l’ideale per chi ama giocare in multiplayer, con però svariate modalità di gioco enormemente migliorate, specialmente per quanto concerne la fruibilità e l’accessibilità. Ma andiamo con ordine.
Come è stato ampiamente mostrato durante il Nintendo Direct dello scorso agosto, il “cuore” di Splatoon 3 sono le cosiddette “mischie mollesche”, ovvero i classici scontri quattro conto quattro durante i quali l’obiettivo sarà quello di colorare la porzione maggiore di campo. Avendolo provato posso dirvi che, praticamente in ogni cosa, si è assistito ad un miglioramento: innanzi tutto, provandolo in modalità tv, il framerate è stato granitico (meno convincente invece nell’hub centrale di gioco ma ci torneremo), con un dinamismo accelerato anche grazie a una maggiore velocità nella ricarica e nell’esplosione dei colpi di inchiostro. Le due nuove armi introdotte poi, che abbiamo ovviamente provato, hanno donato maggiori possibilità in ambito di gameplay. Soprattutto il calamarco mi è sembrata un’arma che, seppur non semplicissima da utilizzare, una volta padroneggiata regala momenti veramente indimenticabili.
Una cosa che mi ha particolarmente colpito, specie nella modalità cooperativa, la cosiddetta Salmon Run, è come la profondità del gampelay in questo terzo capitolo sia enormemente aumentata. Infatti nella Salmon Run avere un party nei quali i ruoli sono ben definiti, con armi specializzate in fare danno e altre per fare da schermo, sarà fondamentale per la messa in salvo delle preziose uova da portare nel “cestone” al centro dello scenario. Insomma avere un party affiatato e dei giocatori pronti sarà importantissimo. Meno MVP, insomma, più “divisione dei ruoli”.
Infine, piccola annotazione forse di poco conto ma per me importante da rammentare, è la direzione artistica. Soprattutto provandolo in modalità portatile su Nintendo Switch OLED, letteralmente, in Splatoon 3 i colori impazziscono e il livello di personalizzazione dei propri pg raggiunge davvero delle vette che non mi sarei aspettato. Inoltre, l’attitudine un po’ Y2K è qualcosa che di bellissimo da vedere e di molto azzeccato per un titolo giocoso, colorato e iperfrenetico come questo. Al netto di qualche singhiozzo di troppo sul fronte del framerate nella parte “meno importante”, ovvero il già citato hub centrale/città centrale, Splatoon 3 ha tutte le carte in tavola per colorare il nostro rientro a scuola o a lavoro. Con badilate di vernice da splattare in compagnia! E per i più curiosi un’altra, gustosissima, novità! Sto parlando di Splatoon 3: Splatfest World Premiere. Chiunque infatti voglia provare Splatoon 3 prima della sua uscita, può liberamente unirsi alla Splatfest World Premiere del 27 agosto. Da giovedì 18 agosto è disponibile la demo gratuita sul Nintendo eShop. I giocatori potranno scegliere se unirsi al team sasso, al team carta o al team forbice fino al 27 agosto. Alcune parti della demo saranno giocabili già dal 25 agosto, prima dell’inizio della Splatfest fissato per le 10 del 27 agosto. Ci vediamo a splattare giusto?