Ho provato la demo di FFXVI, in uscita il prossimo 22 giugno.
Quante parole, discussioni e, perché no, dibattiti in rete come nei forum e gruppi specializzati attorno alla demo di FFXVI! In attesa, infatti, di poter mettere mano sul gioco completo, ho provato anche la prova in esclusiva per PS5 del nuovo capitolo di Final Fantasy di SquareEnix, “quello” della svolta action, come credo sarà ricordato. Ora, al netto di, come potrete immaginare, una porzione piuttosto contenuta dell’avventura, quello che posso dirvi è che, nonostante il combat-system non raggiunga, mai e poi mai, i verticalismi, se non proprio i vertici, di un Devil May Cry, se si è abbastanza attenti da combinare a tempo i tasti e innescare una serie di colpi ad hoc, ecco allora in quel caso l’approccio dal punto di vista del gameplay potrà risultare tecnico.
Quest’approccio, voglio subito fugare ogni possibile dubbio, non è, in alcun modo, né obbligatorio né, come dire, “spinto” dal videogioco: FF XVI si può vivere e giocare anche con uno stile più da “button smashing” ma con una cruciale differenza. Se, qualsivoglia livello di difficoltà voi sceglierete (io ho optato per la modalità “action”, quindi più rivolta all’azione e meno alla narrativa scegliendo “prestazioni” al posto della “grafica”, come impostazioni video) utilizzerete le sopracitate serie di colpi incatenati, che vengono spiegati nel tutorial inserito nella demo, “scioglierete” i nemici e i boss in poco tempo; se invece “pigerete i tasti” in modo meno accurata, boss e nemici li butterete giù uguale, solo impiegandovi più tempo.
Adesso sento già le possibili obiezioni: ma come, un combat-system così rozzo viene da voi premiato e avallato? Attenzione: Final Fantasy non è mai stato, anche nella sua versione “a turni”, un gioco basato sul tecnicismo del combattimento, piuttosto la “sfida” prevedeva un bivio: c’era chi si godeva la storia, e quindi utilizzava solo mosse con il maggior numero di dps e via, oppure chi voleva battere il mostro x nel modo migliore possibile e nel tempo inferiore, e allora lì nasceva la sfida, interna al giocatore però. Qui è uguale, anche se si parla di approccio action: i nemici saranno “spugne assorbi colpi” solo se questi colpi verranno dati un po’ a casaccio; se invece si osserverà con attenzione la barra dello “stremo”, ovvero dello stordimento e si deciderà di concentrare i propri attacchi quando il nemico sarà “stunnato” e inerte, allora sì che vedrete la barra avversaria scendere in maniera precipitosa. Ecco perché la prova della corposa demo mi ha lasciato, veramente, soddisfatto, senza considerare il fatto che si è provato una porzione davvero “early” del gioco: grosso modo il prologo. Cosa vi aspettavate dall’inizio del gioco, lo scontro contro Ultima Weapon?
Poi, a livello di direzione artistica e di storia, per quanto si è potuto capire, l’impressione era di trovarsi di fronte a un “raccontone” di hard-fantasy adulto e maturo, con un livello di dettaglio per le relazioni umane, comprese di pulsioni e emozioni rilevantissimo. Indi per cui, nonostante un comparto grafico ottimo ma non sublime e qualche calo di frame rate francamente preoccupante (ma diamo il beneficio, ancora per poco, del dubbio alla versione demo), FFXVI si prospetta come un gioco interessantissimo, potente e vibrante. Appuntamento il 22 giugno: tutte e tutti a Valisthea, giusto?