Fare poco e farlo bene (anche se non così poco alla fine). Questo potrebbe essere il riassunto di Little Nigthmares II, seguito dell’apprezzatissimo titolo sviluppato da Tarsier Studios e distribuito da Bandai Namco. Se non avete ancora giocato al primo capitolo, vi consigliamo quanto prima di recuperarlo: è da poco stato inserito nel catalogo del Game Pass di Microsoft/ Xbox ed è quindi già compreso nel vostro eventuale abbonamento. Ma non perdiamo il focus. Il secondo capitolo della saga presenta sin dai primi passi una novità sostanziale, il cambio di protagonista. Questa volta vestiremo i panni di Mono, un misterioso ragazzo con un sacchetto di cartone in testa che gli copre il volto, e saremo accompagnati da Six (protagonista del titolo precedente) che vestirà i panni di companion, un personaggio controllato dal computer e che ci aiuterà a superare gli intricati livelli e scenari che punteggiano Little Nightmares II.
Ogni soluzione presente nel primo capitolo viene ora ampliata e estesa, fornendo al videogiocatore un’esperienza al tempo stesso più profonda e più varia che si traduce anche nella durata complessiva del titolo che arriva alle dieci ore di gioco (a differenza del primo che si “fermava” alle quattro). Non vi sono però parti annacquate, la sfida è sempre tesa come una corda di violino, vi confessiamo che in più riprese, impegnati a sfuggire alle creature dell’incubo dei vari stage, ci siamo ritrovati a ripetere più volte un determinato passaggio. Questa meccanica del “trial&error” a volte può risultare frustrante, ma le situazioni di assoluto aut aut in realtà sono poche. Quindi sì, un difetto lo si può trovare, ma un difettuccio che comunque era riscontrabile anche nel capitolo precedente.
Intatto, anzi addirittura acuito, il senso di terrore e ansia che pervade il giocatore nell’esplorazione di ogni livello del mondo di Little Nightmares II, ulteriormente sottolineato dalle aumentate possibilità di interazione ambientale che ci sono state offerte. Oltre a un charachter-design semplicemente strepitoso, va inoltre rimarcato l’ottimo lavoro di Tarsier Studios nel ricreare suoni e rumori contestuali alle diverse aree di gioco, gli scricchiolii del legno, le finestre che sbattono e rendono tutto ancor più spaventoso.
Il nostro consiglio, anche se magari non siete amanti dei giochi puzzle-platform, è quello di provare Little Nighmares II prima da soli e poi, rispettando ovviamente le regole anti-covid, anche tra amici. Il gioco è disponibile per qualsiasi piattaforma, noi lo abbiamo provato su una Xbox One (quindi nella sua versione più basica) e, nonostante non sfrutti un motore di grafica così potente, vi possiamo assicurare sia una vera e propria festa per gli occhi. Il senso di sfida e la curiosità per capire che fine faranno Mono e Six aumentano di livello in livello in un crescendo di grande, grandissimo gusto. Insomma, la notte nera di Little Nightmares vale tutto quanto il prezzo del biglietto. Buoni piccoli incubi a tutti.
Compra | su Amazon