Quando a un certo punto del sabato pomeriggio mi sono accorto dell’orario, era già troppo tardi. Troppo tardi per prepararsi la cena ma anche per ordinarla d’asporto. Quello che doveva essere un pigro porting di un gioco, neppure troppo fortunato uscito dieci anni fa, si è rivelato essere un titolo ricco e appagante, coinvolgente e poetico. The Legend of Zelda Skyward Sword HD mi ha portato a giocare con gli stick della Nintendo Switch staccati, proprio per replicare il discusso sistema di combattimento e movimento del titolo originale uscito per Wii. Allora sgombriamo subito il dubbio che vi attanaglia: giocare con “gli analogici” non è solamente divertente ma anche funzionale al gameplay (seppur spesso dovrete calibrare i controller visto che il giroscopio è abbastanza ballerino).
Al netto di questo difetto -il più grave del titolo insieme all’impossibilità di effettuare il viaggio rapido se non tramite l’apposito Amibo (quindi o acquisti la statuetta dedicata, oppure non viaggi velocemente secondo Nintendo)- The Legend of Zelda Skyward Sword HD è il miglior modo per festeggiare i 35 anni dell’iconica saga con protagonista Link. Il framrate è stabile e il gioco si presenta fluido. Certo “l’open-world” è abbastanza spoglio, perché in realtà è diviso in vari livelli realizzati come open-map, questo però, almeno secondo il mio punto di vista, non è un difetto ma un pregio. Infatti il videogiocatore potrà cimentarsi nel più puro completismo senza doversi perdere in un mondo di gioco troppo vasto.
Pur essendo rimasta invariata l’impalcatura del gioco del 2011, The Legend of Zelda Skyward Sword HD è migliorato sia a livello di prestazione sia sul piano dei “movimenti” e del combat-system, riusciendo a “sconfiggere” i limiti posti dal telecomando Wii. I combattimenti con i mostri sono evoluti ed ora sono ancora più coinvolgenti, per la prima volta nella storia della saga avremo un controllo pressochè totale sul nostro personaggio principale. Si aggiunga poi un comparto artistico e narrativo (che è sempre stato uno dei cavalli di battaglia della serie) di prim’ordine: stiamo pur sempre parlando degli eventi primordiali dell’intero ecosistema i Zelda.
Nonostante una difficoltà che, come da tradizione, è tarata verso il basso, le sfide di The Legend of Zelda Skyward Sword HD sono sempre interessanti e accattivanti, soprattutto i puzzle ambientali metteranno alla prova la fantasia e l’inventiva del giocatore. Il titolo si attesta, grosso modo, sulle oltre venti ore di gioco, anche se ci sarà da svolgere, qualora vogliate fare completismo, copioso backtracking di area in area. Certo non bisogna dimenticare che le parti legate al volo con il Solcanubi che, contrariamente a quanto emerso dai trailer e dalla comunicazione in generale del titolo, non è preponderante (ma quando si volteggia ci si diverte).
Insomma, al netto delle imperfezioni, vi consiglio di provare The Legend of Zelda Skyward Sword HD perché è sempre bello tornare a vestire i panni di Link. E questo capitolo non è un capitolo secondario ma primario (in tutti i sensi) nella serie che ormai da più di un quarto di secolo occupa un posticino nel nostro cuore. E poi che dire, anche Giacomo Bevilacqua, Sio e Dado hanno celebrato l’uscita di Zelda con delle tavole speciali.