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Freedom Wars Remastered: la prigione delle libertà

Freedom Wars Remastered: la riedizione di una delle ultime chicche di PlayStation Vita.

Che Freedom Wars Remastered sia una chicca, almeno per me, non ci piove. Voglio iniziare così questa mia recensione del titolo sviluppato da Dimps e distribuito da Bandai, disponibile su tutte le piattaforme. Originariamente uscito per il, non troppo compianto, Playstation Vita, Freedom Wars si inseriva nel filone dei cosiddetti “MonsterHunterLike”, ovvero titoli basati su missioni di difficoltà crescente nelle quali attraverso la sconfitti di nemici sempre più tosti e il reperimento di risorse sempre più interessanti, si progrediva nel gioco. Titoli, tutto sommato, che circa dieci anni fa, avevano invaso una buona fetta di mercato, soprattutto quello orientale e giapponese segnatamente. Ora il ritorno di FW in questa Remastered è qualcosa di, al tempo stesso, interessante e un po’ strano. Interessante perché il titolo ha dalla sua delle trovate veramente stimolanti, come il setting, un mondo distopico in cui la natalità è inchiodato allo zero e la popolazione umana si è rifugiata nei cosiddetti “Panopticon”, ovvero enormi strutture simili a prigione in cui i galeotti, che debbono scontare bene anche superiori ai mille anni, si trovano a proteggere i cittadini, “le menti” della società che vengono ghermiti e rapiti da altri umani, giustappunto, per fare progredire il loro di panoptikon.

Come vedete non è proprio il trionfo dell’originalità ma il gioco ci getta, prestissimo, nel bel mezzo dell’azione: ci troveremo infatti ad essere i prigionieri, dopo un intro rocambolesco, più infimi, al livello 1 della struttura, senza praticamente alcun diritto se non quello di lottare per la sopravvivenza e il bene della “civiltà”. Saremo seguiti, anzi è meglio dire scortati, da un automa che sarà soprattutto la nostra “primaria” carceriera e ci ricorderà sempre i nostri doveri, oltre che i nostri, scarsi, diritti. Mano mano a che si avanzerà nelle missioni, avremo a disposizione, come detto prima, più armi, più diritti e, perché no, più scelte. Ma vi debbo delle scuse; infatti poco prima fa avevo sostenuto che la rimasterizzazione in 4k e 60 fotogrammi (ho provato la versione per PS5)  al secondo era una cosa interessante ma anche strana. Vorrei concludere il mio dicendo, spiegandovi perché l’ho definitiva strana. Beh la trovo strana perché rispetto al gioco originale, al netto di una pulizia delle texture e dell’impatto visivo ben fatta, ma molto ben fatto, non vi sono altre novità: non ci sono contenuti esclusivi della remastered, livelli in più o, perché no, sistemi diversi. Si tratta del gioco “base” 1 a 1. Quindi, considerando che la versione originale non aveva avuto chissà quale successo, mi chiedo quali siano le aspettative di oggi: certo, forse il pubblico è più abituato a giochi con una componente online così specifica (le missioni, infatti, si possono affrontare con companion o controllati dall’IA oppure online, giustappunto) e Monster Hunter ha avuto un successo sempre più massivo, però ecco di “capitoli 2” di Freedom Wars non pare esserne. Forse, mi vien da dire, gli sviluppatori e distributori hanno rilanciato il titolo per “vedere l’effetto che fa” (come altri esempi recenti): metti caso che avrà un buon successo e allora sarà giustificato mettere in cantiere un seguito.

Al di là di queste mie speculazioni, il videogioco è bello, si lascia giocare che è una meraviglia e fornisce tante ore di gameplay soddisfacente e “evolutivo”; certo, non sarà il titolo con la personalità più debordante ma, per come la vedo, un 7.6 in pagella se lo porta a casa senza se e senza ma, specie in questa versione rimasterizzato. Se avete voglia di un videogioco veloce e “rapido” da provare, che vi regalerà ore e ore di sfide a difficoltà maggiore, Freedom Wars è il gioco che fa per voi.

Mattia Nesto

Fa che la morte mia, Signor, la sia comò 'l score de un fiume in t'el mar grando

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Mattia Nesto

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