Cassette Beasts è il monster collector di cui sentivamo il bisogno!
Vi confesso che sin dal momento dell’annuncio ho seguito con grande interesse lo sviluppo di Cassette Beasts, un monster collector che pareva essere una specie di “Pokemon adulto” con uno stile in pixel-art interessante, una mobility del personaggio che integrava minime porzioni di platform e, soprattutto, una storia matura e intrigante, oltre che tutta una serie di creature collezionabili. Ora che, finalmente, il titolo dopo essere uscito per PC è disponibile anche su Nintendo Switch e Xbox (inserito nel catalogo Game Pass) ne ho approfittato per mettervi le mani sopra. Beh, posso dire che il videogioco mi ha davvero stupito: seppur il combat-system è quello di un “classico” rpg con combattimenti statici il livello di amore, cura e visione di Bytten Studio è davvero da applausi.
Senza ombra di dubbio la prima cosa che mi ha colpito del titolo, ancora prima del meccanismo di cattura che avviene registrando “sulla propria cassetta” il mostro che si incontra, è la storia, la trama e il modo in cui viene raccontata. Non voglio esagerare ma pare, sul serio, prendere a piene mani da tutto ciò che di bello e coinvolgente c’è stato in Pokemon Bianco e Nero e che poi Game Freak e The Pokemon Company hanno deciso di abbandonare. Quindi la storia è matura, misteriosa, presenta avversari inquietanti e nemici da affrontare che aggiungono quel non so che di horror che lo stile chibi e cartoonesco non fanno altro che acquire. Una scelta, mi pare di capire, assolutamente consapevole da parte del team di sviluppo che anzi smaccatamente è rivolto a un tipo di pubblico più maturo rispetto alle avventure di Pikachu e soci. Da fan del genere ho davvero apprezzato questa scelta così come durante le prime ore di gioco ho veramente adorato muovermi nella mappa, che, nonostante sia in 2d, presenta tutta una serie di “switch” di inquadratura, piccole oggetti e interruttori nascosti nonché meccaniche per aumentare/modificare la propria mobility da rendere l’esplorazione sempre stimolante e gratificante.
Se il mondo di gioco è sempre animatissimo (così come le creature nell’over-world) ahinoi le animazioni degli attacchi non brillano certo per complessità. Il più delle volte si assiste al classico “spostamento sull’asse x della creatura che entra i rotta di collisione con l’altra. Peccato perché poi anche le, francamente, numerose cutscene di gioco presentano un grado di complessità veramente ottimo. Anche sul design delle creature ho le mie perplessità, considerando che tra esseri per lo più meccanici e “fusioni” tra creature il livello di “follia” che si raggiunge è abbastanza elevato. Non a caso un, importante, npc, finisce per esclamare “Non tutte le creature qui paiono essere mascotte delle confezioni dei cereali”.
Tuttavia nonostante queste sbavature, per un team di lavoro, per altro, veramente ristretto, Cassette Beasts è un vero e proprio gioiellino, con per di più la possibilità di affrontare l’avventura in modalità co-op, sicuramente un’ottima trovata (che ancora manca, per dire, nei Pokemon!). Anche la modalità dei “campeggi”, in cui ci si può rifullare la vita, nonché aumentare la relazione con un dato personaggio dona profondità e longevità al titolo. L’introduzione dei minacciosi arcangeli, il mistero legato al come ci si è ritrovati nell’isola da cui prenderà avvio l’avventura senza scordarsi della paurosa setta che sconvolge la vita cittadina fa di Cassette Beasts un gran bel gioco, da 8.5 pieno e che potrebbe rappresentare davvero se non “il” futuro dei monster collector almeno un “altro” futuro possibile. E divertente da giocare.