Se pensiamo alla Nintendo, ci vengono in mente gli anni ’80 e i videogiochi. E in effetti si parla di anni ’80, ma del XIX secolo: la Nintendo nasce 136 anni fa, il 23 settembre 1889, quando l’imprenditore giapponese Fusajiro Yamauchi avvia un’impresa dedicata alla produzione di carte da gioco Hanafuda.
Per battezzarla, Yamauchi tre antichi caratteri kanji: “nin–ten–do”, che significa “Lascia la fortuna al paradiso”
Nel 1977, anno del punk, la Nintendo produce i primi dispositivi elettronici per giocare da casa: TV Game 6 e TV Game 15. Negli anni ’80 è la volta dei coin-op, ovvero i videogame a gettoni della sala giochi: Super Mario Bros, Legend of Zelda, Donkey Kong e tutti gli altri che hanno cambiato il nostro approccio alla videoludica.
Le colonne sonore in 8 bit poi, sono dei veri capolavori digitali, che negli anni sono stati interpretati in ogni modo. Qui sotto, una versione orchestrale del celebre tema di Super Mario Bros.
Il GameBoy apre i 90s del Nintendo. Diventa il walkman dei videogame, tutti i teenager imparano a camminare e contemporaneamente guardare uno schermo, cosa che poi tornerà utile negli anni a venire con gli smartphone. Il suo aspetto è così iconico che ancora oggi viene riprodotto in ogni modo: il tavolo che diventa un GameBoy funzionante, il costume che vi permette di vestirvi come la famosa consolle portatile oppure vestirci vostro figlio piccolo. E per gli amanti dell’alcol? La fiaschetta che diventa una cartuccia di GameBoy, così passi da figo nerd mentre in realtà sei solo ubriaco.
E poi gli adesivi per far diventare i propri elettrodomestici dei GameBoy giganti, tipo questo frigo.
Cosa sarebbe il mondo Nintendo senza Super Mario Bros e i due idraulici italoamericani che devono salvare la principessa? Della loro iconografia ne hanno di tutto, dalle coperte alle lampade. Qui sotto lo vediamo in un drammatico ritratto sopra il trono di vecchie consolle.
Anche negli anni 2000 Nintendo piazza un grande colpo con la Wii, che avvicina (o riavvicina) al mondo dei videogiochi tanti che non erano mai entrati in contatto con una consolle. Il telecomando che devi tenere in mano mentre la muovi come un pazzo per controllare il tuo personaggio ha fatto più danni della grandine. Fatevi due risate nel prossimo rvm in cui alcuni giocatori spaccano facce oppure televisioni con il pericolosissimo aggeggio:
https://www.youtube.com/watch?v=VVUMMorJTC8
Per i più piccini, Nintendo è anche sinonimo di Pokemon, ma a noi non sono mai interessati granché, se togliamo l’inquietante parodia porno di cui abbiamo già fatto un report. Sappiamo solo che è uno dei più famosi costumi dei cosplayer, che collezionano dei fail allucinanti vestiti da Pikachu o da palla bicolore. Certo, Pokemon Go è stata una rivoluzione nell’ambito dei giochi con la realtà aumentata, arrivando a sfiorare l’ossessione e la psicosi, ma ora fortunatamente sembra rientrare nei ranghi.
Il migliore omaggio alla Nintendo comunque resta quello di Robin Williams, che ha chiamato sua figlia Zelda, come la principessa rapita nella celebre saga di videogame degli anni ’80. Guardando questa pubblicità del 2011 potrebbe scendervi una lacrimuccia. Tutto regolare, è caduta anche a noi.
Se volete rivivere l’esperienza dei migliori giochi Nintendo vintage, segnatevi questa data: 11 novembre 2016, l’anno in cui uscirà il Nintendo Classic Mini, con tutti i classici preinstallati, da Super Mario a Ghost ‘n Goblins, da Pac Man a Bubble Bobble. Sì, c’è anche Zelda. Da avere assolutamente!