Blood Bowl 3 di Games Workshop e Cyanide è un titolo che promette tanto.
Quando fai partire per la prima volta Blood Bowl 3 pare che la meraviglia si compia davanti agli occhi: umorismo, stile cartoonesco e un livello di simulatore sportivo sui generis di ottimo livello fanno di questo titolo di Games Workshop e Cyanide sicuramente un qualcosa di davvero molto differente e “sui generis” rispetto al mercato attuale. Tuttavia, ahinoi, ben presto più di un nodo viene al pettine: infatti, come del resto si può leggere nella pagina Steam del videogioco, il “simulatore di football americano”, iper-violento e arci-grottesco, ambientato nell’universo di Warhammer fantasy (non penso vi possa essere qualcosa di più “nerd oriented”) ha più di un problema di bilanciamento di sfida e, soprattutto, si fa davvero fatica a comprendere con agilità i menu.
In quello che si potrebbe definire come un videogioco di genere “strategico-sportivo” capirete bene che i menu, la possibilità di consultare le statistiche è fondamentale. Ecco Blood Bowl 3 non aiuta, di certo, il giocatore al netto di un sistema di dlc da sbloccare molto più legato a microtransazioni e del season pass che alle proprie capacità di apprendimento in game. Un vero peccato perché poi, sul terreno di gioco, il titolo si dimostra capacissimo di intrattenere e divertire, con il suo mix, giustappunto, di tatticismo e violenza mescolati assieme. La natura parodica dell’operazione permea questo titolo e, anzi, ne rappresenta il cuore. Potenzialmente un gioco che va ben oltre il 7 ma che, almeno al momento del lancio, può ambire al massimo a un 6.6.
Chiaro e evidente, tuttavia, come la profondità delle meccaniche di gioco sia davvero estesa e l’augurio è che, al più presto, le importanti sbavature ravvisate vengano messe apposto, magari con patch ad hoc che limino lo scoglio di ingresso. Al momento, per un titolo comunque “work in progress” il materiale sorgente rimane interessante e la base solida: vedremo se si saprà costruire qualcosa di più solido rispetto a quello che, oggi, si ha davanti.