C’è chi si identifica in una squadra di calcio, chi pensa che un certo tipo di musica sia l’unica cosa in grado di rappresentarlo e chi è pronto a alla violenza fisica per difendere il primato di un tipo di biscotti su un altro. Esagerazione? Insomma. Provate a confrontarvi sulle abitudini della colazione con altri italiani, vi troverete di fronte ad abitudini più o meno simili: dominio assoluto del dolce, lieve predominio di caffè e caffelatte sul tè, ma tutto all’insegna di un confronto sano e rispettoso.
Poi, però, si arriva al punto cruciale: il biscotto. E lì si possono scatenare guerre fratricide che non si ricompongono nemmeno a distanza di anni.
Il classico dei classici, massima inzuppabilità e in bocca ha il sapore di campagna, d’infanzia o di briscolate al tramonto tra anziani che prima litigano e poi li consumano insieme al vino, come nel famoso detto. Perfetti per quelli che non rinunciano mai alle proprie radici.
La superficie di questi cerchi adornati di glassa ne rende difficile l’inzuppo, e allora vanno accoppiati per darsi forza l’un l’altro e mangiati a due a due fino a scoppiare. Golosità nobile, per palati fini.
Il simbolo dell’unione: panna, cacao e ripieno di vaniglia. Doppio gusto, la gioia è mangiarli così come sono oppure aprirli e goderli a strati. Dedicati ai calciatori di etnie diverse che si passano la palla col sorriso.
Panna e cacao che sembrano inseparabili con l’unico dramma che nel latte caldo, l’abbraccio potrebbe rompersi lasciando che uno dei due fidanzati anneghi e si dissolva. Perfetti per i romantici, i friendzonati, i single non per scelta e i forever alone in genere.
Due biscotti, il ripieno di crema alla nocciola, assolutamente deliziosi. Una volta aperta la confezione, durano meno dei pop corn al cinema. Possono essere anche scomponibili, per i curiosi, gli sperimentatori e i godoni generici.
Campioni di resistenza anche nel latte a temperatura vulcano, sono indistruttibili come un Nokia 3310. Golosissimi e pesantissimi, dopo quattro sei già pieno anche per la cena. Dedicati alle buone forchette e a Tarzan, quello della pubblicità.
Biscotti giganti e porosi, che una volta inzuppati arrivano a pesare un chilo l’uno. A colazione, dopo due ti devi fermare altrimenti torni diritto a letto. Perfetti per le persone con uno stomaco enorme, che magari non ingrassano nemmeno, mannaggia a loro.
Un sapore deciso per il biscotto dei sognatori che sono cresciuti. Buoni sia per colazione che dopo aver fatto l’amore, dedicato a quelli che hanno una vita sessuale o che la simulano e stano bene lo stesso.
Retaggio dell’infanzia, per via del gallo sovraimpresso e delle perline di zucchero. L’inzuppo è pericoloso perché la struttura del biscotto è cedevole e franabile. Per quelli che vogliono sentirsi bambini nonostante la carta d’identità segni più di 30.
La droga americana che ha creato più obesi del McDonald’s, oggi attenta anche alle nostre coronarie. talmente dolci che ogni morso è diabete, ma dopo uno non puoi più farne a meno. Dedicato a chi avrebbe votato Trump o la Clinton, pur di non votare i nostri.
Questi biscotti sono duri come la vita, e infatti sembrano fatti col cemento, un po’ come la Trabant, l’auto della Germania dell’Est. Chi li mangia è uno che crede ancora nel lavoro e diserta lo sciopero sindacale, per essere preso a male parole da tutto il corteo.
Più rustici e meno romantici degli Abbracci, questi si possono lasciare anche un’ora nel latte e escono comunque duri. Dedicati a quelli che spaccano tutto, anche solo metaforicamente.
Quelli semplici, gettonatissimi da zie e nonne. Li puoi tuffare nel latte, nel tè, nel caffè o nel Nesquik tanto hanno sempre lo stesso sapore. Meglio con la marmellata spalmata sopra. Perfetti per i risparmiatori, quelli che seguono una dieta e quelli morti dentro.
Quelli posh, per palati raffinati e sopraffini. Sono gustosi ma hanno il ripieno di frutta, che fa subito salute. Perfetti per i ricchi, i radical chic, i massoni e gli ereditieri.
Il grande bluff, dalla confezione sembrano mini brioche ma sono biscotti semplici, senza personalità, di sicuro perfetti per i superficiali, quelli a cui piace più il libro della copertina.
Nessuno li ha mai assaggiati, perché la pubblicità vintage col Mago Pedofilo faceva davvero paura, come sarà venuto in mente negli anni 80 di far reclamizzare dei biscotti al clown assassino di It, resta un mistero. Dedicati a nessuno, ma se avvistate il Mago, chiamate la polizia.
Il gran finale, il bonus anzianità, la fetta biscottata che può mangiare anche il nonno con 4 bypass al cuore, inzuppata nella camomilla. Indicatissima quando si è malati o quando non c’è nient’altro su cui spalmare la cioccolata. Per i vecchi dentro, i conservatori, quelli che la sera vanno a letto prima di mezzanotte e a volte anche prima delle undici.
Perché in un mondo così privo di certezze, iniziare la giornata con la sicurezza di un biscotto è uno dei pochi punti di riferimento a cui affidarsi. E da difendere fino all’ultima briciola, fino a quando anche l’ultimo Pan di Stelle si sarà inabissato nel caffelatte.
E ovviamente ogni biscotto dice tantissimo sulla personalità di chi li sceglie. Abbiamo messo in fila i migliori biscotti della nostra vita, con tanto di descrizione del mangiatore tipo di biscotti.