Compie 80 anni uno dei più grandi registi americani viventi: Woody Allen, nato il primo dicembre 1935 da una famiglia ebrea di origine russo-austriaco-tedesca. I primi passi nella commedia li ha fatti quando ha iniziato a scrivere i copioni per l’Ed Sullivan Show e il Tonight Show (quello che in seguito sarebbe diventato di David Letterman). Poi il suo primo film, Prendi i soldi e scappa del 1969, in cui interpreta anche lo sfigato protagonista, sempre in bilico tra nevrosi e colpi di genio.
Poi l’incontro, anche sentimentale, con Diane Keaton che porterà i due a interpretare la guida amorosa dei nevrotici, in quel capolavoro di risate, di intelligenza e di regia che è Io e Annie (1977)
Un’altra storia d’amore di quelle sempre in bilico tra la risata e il sottile senso di malinconia è Manhattan del 1979. Ancora una volta, splendida la fotografia in bianco e nero di New York, vero e proprio personaggio del film.
La stessa New York che oggi lo omaggia dappertutto. Anche nella street art di Invader, che ha incollato il suo mosaico di Woody Allen in una finestra di un palazzo dell’East Village.
Dopo la Keaton, nella vita di Allen entra Mia Farrow. C’è da dire che Woody sfata tutti i miti in fatto di aspetto fisico, lui che bello proprio non è, ha (quasi) sempre avuto accanito a sé donne bellissime. Questa è l’epoca di film come Zelig, l’uomo che cambia identità a seconda del contesto in cui si trova.
In questi ultimi anni invece la sua musa sembra essere diventata Scarlett Johansson, che dirige in molti film tra cui svetta Match Point del 2005.
In amore invece, come tutti sappiamo, il buon Woody ha lasciato la Farrow per unirsi alla figlia adottiva di lei Soon-Yi, generando un bel po’ di scandalo. Ma chi siamo noi per giudicare?
Poi, la sregolatezza non fa forse parte del genio? E Woody lo è, genio. Ora guardate questa gif in loop fino a perdere i sensi.
Di Woody, ci è sempre piaciuto l’ottimismo.
D’altra parte, il suo unico rimpianto nella vita è quello di non essere qualcun altro.
Quello di avere il luminare della sociologia Marshall McLuhan, invece, è stato raggiunto
Tra i complimenti da fare al partner dopo aver fatto l’amore, evitate “Fare sesso con te è stata un’esperienza kafkiana”. Detto poi da Shelley Duvall, che è stata anche la moglie di Jack Torrence in Shining, è tutto dire.
E ora, dopo tutto questo romanticismo, non vi è venuta voglia di guardare di nuovo Io e Annie abbracciati al* vostr* fidanzat*?