C’è un nesso tra le pitture rupestri dei nostri antenati preistorici e i graffiti moderni? Questa è la suggestione che anima la WALL IN ART | Muri d’arte nella Valle dei Segni, rassegna artistica giunta alla sua terza edizione e conclusasi pochi giorni fa. I territori della Valle Camonica sono stati i protagonisti, insieme con i muri della cittadine di Braone, Niardo e Vione.
Tre sono stati gli artisti che sono intervenuti in quest’edizione (il quarto, che la concluderà, sarà Eron che, nel 2018, lascerà il suo segno a Cevo): Ozmo, Moneyless e il collettivo camuno Art of Sool.
Ozmo, che è stato anche direttore artistico della rassegna, ha realizzato un’imponente opera su di un muro nel centro di Vione. “Pietra forata, Dos delle Barbine, Accademia del Cattabriga“, questo il nome del suo intervento, trae ispirazione dai rituali agresti praticati dalle comunità locali, antiche e moderne.
Un muro lungo 63 metri nel centro di Braone è servito invece da tela per “Braone 01“, il lavoro del milanese Moneyless, al suo primo murales in Lombardia. La sua pittura, particolarmente intrisa di colori contrastanti tra loro, stimola e crea tensione con il territorio circostante.
Il collettivo autoctono Art of Sool ha invece operato a Niardo con “Evoolution“, pitturando una sequenza di 6 pareti adiacenti nel comune lombardo. I ragazzi camuni omaggiano la loro terra e ne raccontano l’evoluzione, citando anche altri grandissimi artisti, come Dalì, Pollock ed Haring.
Questi nuovi interventi si vanno ad aggiungere a quelli delle precedenti edizioni, rendendo la Valle Camonica una sorta di museo a cielo aperto, capace di unire dei linguaggi apparentemente così lontani.