Dal lontano ottobre del 2010, viviamo con l’assillo dello scatto perfetto. Instagram fu lanciato allora e da 5 anni a questa parte, far vedere a tutti il proprio album delle vacanze o il proprio piatto di riso freddo all’aperitivo è diventato cool. In realtà Instagram è il social perfetto per quelli di poche parole, che invece di estenuanti discussioni su Facebook con estranei sui massimi sistemi, preferiscono condividere un’immagine.
Con i suoi filtri, le sue regolazioni, i video da pochi secondi e dopo l’ultimo aggiornamento anche la possibilità di supportare immagini orizzontali, è la app per fotografie più usata dagli utenti di smartphone e non dimentichiamo che nel 2012 è stata comprata da quella volpe di Mark Zuckerberg, che di social pare se ne intenda.
Famosa ed insieme famigerata, viene spesso criticata per aver abituato gli utenti a non godersi più un viaggio, un pasto o un momento importante senza fotografarlo. Ma qual è la verità dietro quegli scatti perfetti, che sembra escano da una rivista di moda e design?
Chompoo Baritone è una fotografa thailandese che ha mostrato il making of delle foto perfette, riprendendo una fotografia a campo lungo e isolando quello che si vedrà su Instagram. Il risultato è piuttosto interessante: è tutto falso. Guardate la ragazza qui sotto, sembra fotografata nell’atto di iniziare una partita di tennis e invece stanno giocando altre persone, magari lei passava di lì per caso e ha deciso di posare.
Pensate ai panorami perfetti, ai ritratti da magazine e a quello che è stato lasciato fuori.
Alle nature morte con cibo perfettamente composte, come se tutti utilizzassimo un saggio di architettura o di filosofia come sottopiatto.
Ai viaggi nei paradisi tropicali sperduti, nelle isolette private che sono tali solo dentro la cornice della foto.
Alla minuzia e alla classe del nostro giardino, o almeno di quello che si vuol far vedere.
Oppure alla camera da letto, uno dei soggetti maggiormente utilizzati dagli utenti Instagram, che diventa a poser a sua insaputa.