Conservare, valorizzare, divulgare, queste sono le tre idee che hanno guidato la realizzazione del progetto Un paese allo specchio, fotografie dall’archivio dell’Associazione Italia Russia. 5000 foto sono state digitalizzate e messe online sul sito ufficiale. Stampe in bianco e nero e a colori di grande formato che risalgono a un periodo tra gli anni ’50 e gli anni ’90 del XX secolo.
Si tratta di fotografie realizzate in Russia -anzi, in Unione Sovietica- dagli uffici governativi che si occupavano dei rapporti con i paesi stranieri, che le inviavano poi alle varie sedi dell’Associazione Italia URSS per far conoscere anche nel nostro paese lo stile di vita sovietico nei suoi molteplici aspetti. Propaganda, insomma.
Le foto riguardavano tutti gli aspetti della vita in Unione Sovietica, ed erano uno dei pochi modi per poter aprire una finestra su quel mondo. Gli italiani potevano ammirare le bellezze geografiche e artistiche delle Repubbliche Socialiste Sovietiche, ma anche lo sviluppo nei campi dell’industria e della scienza.
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Le fotografie sono state scattate dai fotoreporter professionisti dell’agenzia di stampa sovietica TASS e arrivavano in Italia con introduzione, didascalia e spesso numerazione, con le indicazioni per essere meglio presentate al pubblico.
Per quanto la forma comunicativa fosse naif, guardare oggi queste foto ci porta indietro a un tempo remoto che vale la pena analizzare o anche solo valutare a livello iconografico.
Questa è la dichiarazione di Giovanna Bertelli, la storica della fotografia che ha curato la catalogazione, lo studio e la valorizzazione del fondo fotografico dell’Associazione Italia Russia:
Oggi queste fotografie sono diventate un prezioso riferimento per conoscere la rappresentazione di sé che dava l’Unione Sovietica, una società rapidamente scomparsa con il dissolversi dell’URSS e che, proprio a seguito degli avvenimenti del 1991-1992 e dei successivi anni fino al 2000 circa, ha rapidamente rimosso il suo recente passato, specialmente nello stile di vita, nei ricordi personali tramandati alle nuove generazioni, disperdendo molte delle fonti documentarie che potevano aiutarla a ricordare, come i servizi fotografici ora conservati in questo Fondo. L’importanza storica è così notevolmente amplificata rendendo il Fondo un vero e proprio giacimento culturale fonte di informazioni preziose.
Un come eravamo iconico e interessante, per riflettere sulla comunicazione e dello stile di vita di un impero che ormai non esiste più.