Sai quando mi parlavi ed ero li, ma con gli occhi persi nel vuoto? era il vuoto delle mie idee, c’ero ma non interamente, la mia mente era da un’altra parte. Sai quando c’era l’ora di latino con quel professore bicentenario che non smetteva mai di cantilenare verbi? Stavi in fondo all’aula e pensavi a come cambiare il mondo, parte di te era già oltre il cancello di quel liceo. E poi il mondo l’hai cambiato?
Gli uomini e le loro idee, è il pensiero che abbatte le frontiere dello spazio e del tempo. Idee che se, per codardia o pigrizia, restano tali rischiano di farci restare a metà, tra quello che viviamo e quello che avremmo potuto vivere. Tra quello che siamo e quello che saremmo potuti essere, che è sempre un mistero finchè non si realizza.
Immagini di uomini semi smaterializzati, con il volto coperto da un drappo bianco segno di mistero e non conoscenza, intrappolati tra due mondi. Sono le fotografie di Christopher Ryan McKenny, generatrici di enigmi e inquietudine, scattate in un vecchio bosco. Un bosco di fantasmi.
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