“Una mattina Tommaso, 7 anni, è arrivato con fiero cipiglio a chiedermi se potevo scrivere le didascalie del suo progetto. È figlio di una grafica quindi il suo imprinting gli impedisce di chiamarli semplicemente disegni. Aveva creato una griglia di creaturine minuscole, ciascuna delle quali era alle prese con una coda molto strana e piuttosto disfunzionale”.
La mattina del 4 settembre scorso Caterina Pinto, che insieme a Lorenza Negri ha fondato a Milano lo studio di graphic design e illustrazione BoombangDesign, ha scritto questo status sulla sua pagina Facebook. “Una favolosa carrellata di bestioline disagiate di cui ci siamo innamorate perdutamente – ha continuato a scrivere Caterina – Abbiamo deciso, con il suo permesso, di ridisegnarli. Lui, che è ancora al mare con la nonna, controlla le bozze via whatsapp. Da oggi parte il progetto “Code Strane”, di Boombang Design & Tommi :-) Ecco a voi il progetto mastro e il primo disegno, fateci sapere cosa ne pensate!”.
Noi pensiamo che ci incuriosisce molto e abbiamo deciso di raggiungere al telefono l’ideatore del progetto, Tommaso, per saperne qualcosa di più mentre “Ero a Londra in vacanza con la mamma e una mattina in un giardino ho iniziato a fare questi disegni insieme a mio fratello. All’inizio avevo fatto un unicorno con la coda da mostro, lui era tenero e delizioso e non capiva perché tutti lo schivavano, perché non si era mai accorto di avere un mostro per corda! Poi ho fatto il mostro che vive dentro la sua stessa coda”.
“Lui invece è un serpente cattivissimo, ma gli altri cattivi lo prendono in giro perché ha un cuore”, spiega Tommaso al telefono.
“Quello che mangia se stesso ha la coda hamburger che ricresce come le lucertole, quindi non smette di mangiare. Sarebbe felice solo che poi diventa grasso e non si può più muovere”.
“Il mio preferito è quello uguale a se stesso, uno molto nervoso perché nessuno lo riconosce”
Salutiamo Tommaso, che torna al mare e a controllare le diverse fasi di lavorazioni delle illustrazioni inviate dalla madre via WhatsApp.
Viene in mente l’Atlante di Zoologia Profetica realizzata dall’Atelier dell’Errore, un laboratorio di arti visive nato all’interno della neuropsichiatria infantile di Reggio Emilia e Bergamo. Anche in questo caso gli autori degli animali mostruosi sono dei ragazzi che, in questo caso, immaginano di vendicarsi con la società per mano, e artigli e fauci, degli animali da loro inventati.
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