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C’è un movimento a Berlino che trasforma le svastiche sui muri in disegni carini

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Le svastiche sui muri fanno schifo, senza se e senza ma.

Il 27 gennaio è la Giornata internazionale della Memoria, un giorno tutto dedicato alle vittime dell’Olocausto. La sua importanza è viva oggi più che mai, con l’ondata di ritorno del nazifascismo, delle politiche di ultra destra, xenofobe e razziste che prendono piede in tutto il mondo.

Uno dei malcostumi più frequenti che troviamo andando in giro per le città sono le svastiche sui muri, fatte a bomboletta da chi a lezione di storia non c’è mai andato. Non solo in molti paesi disegnare il simbolo del nazismo è reato, ma è anche un’evidente bruttura, offensiva alla memoria e al decoro urbano. A Berlino, poi, i graffiti con la svastica hanno una valenza ancora più drammatica.

 

Per fortuna c’è chi ha voglia di ripulire le strade usando l’ironia e la creatività contro l’orrore. Un movimento chiamato #PaintBack che trasforma la croce uncinata in disegni carini e inoffensivi.

 

Il progetto è nato qualche anno fa dall’artista Ibo Omari di Die Kulturellen Erben. Gli è venuto proprio naturale cambiare i connotati alle svastiche che apparivano come funghi nel suo vicinato. Così facendo, ha lanciato una moda che continua ancora oggi.

 

Le svastiche, dopo il trattamento del movimento #PaintBack, diventano gufi, farfalle, coniglietti, gattini, fiorellini e giocattoli. Una bella dose d’ironia sopra la cattiveria di chi, ancora oggi, crede che disegnare una svastica per strada sia figo.

Una moda che vale la pena importare, per rendere le mura delle nostre città libere dall’orrore.

 

Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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