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La street art ed i social network, un binomio imprescindibile

Che la street art vada a braccetto con i social network, è un fatto abbastanza scontato, essendo un’arte di per sé non esponibile se non mediante la riproduzione fotografica, ed i social sono perfetti per farne girare le immagini. Social peraltro che vengono presi di mira spesso e volentieri dagli street artists per le loro contraddizioni di base. Un esempio tutto italiano lo potere trovare qui.

Quello di cui vi parliamo oggi è invece canadese, di Vancouver, si chiama iHeart (già il nome è tutto un programma) e dedica i suoi graffiti ed i suoi stencil a Facebook, Twitter, Instagram e tutti gli altri social di cui siamo, tranquillamente e consenzientemente schiavi.

Un po’ Banksy, un po’ grafico pubblicitario, iHeart si serve spesso della parola wall, che significa sia muro fisico, sia bacheca di Facebook. Queste sono le sue opere più rappresentative:

[via ufunk.net]

Ti odio. Scusa, auto-correzione… Ti lovvo <3

 

#Graffiti #sono #solo #tag #senza #senso

Questo non sembra così figo nella vita reale.

Fai finta di non avermi visto e continua a camminare come se niente fosse…

Scrivere sui muri non fa di te un anarchico, ma è un inizio :)

Questo sembra stupido su tela

Vorrei che questo muro non fosse ___________.

Le foto deturpano le mura ( le bacheche) più spesso di quanto le decorino

Le persone che postano commenti socio-politici sulla tua bacheca sono fastidiose

Simone Stefanini

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Simone Stefanini

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