Le opere dello scozzese Rob Mulholland permettono di entrare in un’altra dimensione, in un futuro, chissà, forse anche in un domani forse poi neanche così tanto lontano.
Mulholland utilizza nelle sue opere acciaio, specchi, materiale organico, oggetti ritrovati che mutano in sagome umane, ideali scenografie di un futuro post-apocalittico.
La particolarità delle sue opere sta però nell’inserire le sue opere riflettenti in spazi naturali (come all’interno del Loch Lomond & The Trossachs National Park) e rendendole parte (in)visibile dell’ambiente, perfettamente mimetizzate. Il risultato è la creazione di un uomini e animali trasparenti, che così riflettono il paesaggio e ci si perdono.
Nella land art di Mulholland c’è la rappresentazione del rapporto tra uomo e natura, la sua reazione ai cambiamenti, siano essi naturali oppure no. Le sue sono piccole comunità umane protette, celate, nascoste, in cui ritroviamo noi stessi, il nostro modo di vivere e l’ambiente in cui ci sentiamo al sicuro.
Mulholland installa figure umane maschili e femminili che con la loro superficie di specchio, riflettono e assorbono il cambiamento quotidiano della vita nella foresta.
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L’installazione delle immagini è stata realizzata in collaborazione con la Scotland’s Forestry Commission, l’ente che si occupa della cura e della salvaguardia delle foreste e delle aree verdi scozzesi. Perdersi in queste opere è davvero semplice, e se volete continuare ad ammirare le opere di Mulholland potete fare un giro sul sito ufficiale.