Nel vasto mare dell’internet, ognuno ha diritto di parola. Per esempio, c’è un account Instagram che odia i dipinti di Pierre-Auguste Renoir, l’impressionista francese vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900. Proprio nel momento in cui Donald Trump si vanta di possedere il quadro Le due sorelle di Renoir che gli esperti hanno dichiarato un falso, una copia (l’originale è esposto all’Art Institute di Chicago), altri americani hanno iniziato una crociata contro il pittore francese.
Si sono fatti fotografare davanti al Museum of Fine Arts di Boston, tenendo su dei cartelli con scritto Renoir fa schifo a dipingere, Togliete i suoi quadri, Renoir fa schifo e addirittura Dio odia Renoir.
Il gruppo di protesta è capeggiato da Max Geller, che intervistato dal Guardian ha detto esplicitamente: “Perché tanta gente pensa che Renoir sia bravo? Avete mai visto i suoi dipinti? Nella vita vera, gli alberi sono bellissimi. Nei quadri di Renoir sembrano un’insieme di scarabocchi verdi. La decisione di appendere dei Renoir al museo di Boston, in cui sono esposti veri capolavori, è un atto di terrorismo estetico.”
In supporto delle sue affermazioni, Geller gestisce Renoir Sucks At Painting, un account seguito da 2400 follower, in cui critica aspramente i quadri di Renoir.
Proprio sotto una delle foto sul social, una nipote discendente di Renoir ha commentato: “Quando i quadri del tuo antenato varranno 78 milioni di dollari, allora potrai criticare.”
Chiaramente, l’admin dell’account non c’è stato e la sua risposta piccata contro il mondo dell’arte che pensa solo ai soldi ne è l’esempio.
Che questa sia una protesta anti Trump (grande ammiratore di Renoir), velatamente nascosta da critica d’arte estrema, questo non possiamo saperlo, in ogni caso veder litigare due parti che potenzialmente hanno entrambe torto fa sempre ridere. Un caso in cui le ragioni dell’una e dell’altra fazione sono del tutto arbitrarie. Voi che dite, vi piace Renoir? E Trump?
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