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Francesco Hashitha Moorty è un graphic e motion designer che ha voluto mettere le proprie capacità alla prova, creando 13 poster, uno per ogni episodio della serie tv Black Mirror (Netflix). Illustrazioni minimali che descrivono perfettamente l’argomento dell’episodio in questione, della serie più distopica sul rapporto uomo-tecnologia.
La particolarità di queste illustrazioni però è un’altra: si muovono. Sono infatti create in gif per andare in loop e farci stare lunghi minuti a fissarle. La gif è diventata in pochi anni uno dei mezzi per veicolare nuova arte, che sia illustrazione, fotografia o design. Gli abbiamo fatto qualche domanda in merito.
Come hai iniziato a creare gif animate?
Ultimamente vedo girare un sacco di poster illustrati bellissimi, volevo buttarmi anch’io in un progetto del genere, solo che avevo bisogno di quel qualcosa in più che mi distinguesse, da poco sono entrato nel mondo dell’animazione. L’idea delle GIF è stata la naturale conclusione.
Come ti è venuto in mente di rappresentare graficamente tutti gli episodi di Black Mirror?
A me non piacciono le serie tv, ma dopo che ho visto Black Mirror mi è venuta voglia di gridare al mondo che quella era la mia serie preferita! Chissà magari vedendo i miei poster anche altri si appassioneranno alla serie.
Quali altre serie tv si presterebbero allo stesso trattamento?
Beh non sono un esperto ma penso che si possano declinare a un po tutte le serie, mi piacerebbe vedere un progetto su Big Bang Theory, sarebbe figo!
Sui social le gif sono utilizzate più che altro per esprimere le emozioni, al posto delle emoticon. Siamo ancora lontani dal considerare la gif un mezzo espressivo per veicolare l’arte?
No! Esprimere la propria arte al giorno d’oggi comprende anche questo, sfruttare i mezzi a nostra disposizione per comunicare in maniera più efficace. Le gif poi sono una di quelle cose che non puoi far a meno di guardarle, sono divertenti.
I classici progetti per il futuro?
Per questo lavoro inconsciamente mi sono ispirato alle grafiche minimaliste della tube di Londra, penso che il mio prossimo progetto nascerà proprio lì.