Art
di Gabriele Ferraresi 6 Febbraio 2017

Quanto vale la tua pelle? L’abbiamo chiesto alla Milano Tattoo Convention

L’evento dell’anno per chi ama aghi e inchiostro, e una domanda semplice semplice

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Il 3, 4 e 5 febbraio la ventiduesima edizione della Milano Tattoo Convention ha portato in Fiera a Milano oltre 400 tatuatori da tutto il mondo, insieme a migliaia e migliaia di visitatori. Curiosi tatuati o meno, gente che non aveva mai visto un ago né era entrata da un tatuatore o veterani dell’inchiostro sottopelle, insieme a tanti con la pelle vergine come neonati.

Tra quei curiosi c’eravamo anche noi di Dailybest, ispirati da una notizia della settimana scorsa: la pelle delle schiena tatuata da Wim Delvoye e venduta dal suo attuale proprietario Tim Steiner a un collezionista. Collezionista che alla morte di Tim Steiner potrà per contratto scuoiarlo e appenderselo in casa.

Abbiamo così girato per gli stand con una domanda molto semplice.

Quanto hai speso in tatuaggi nella tua vita? Perché la pelle della schiena tatuata da Wim Delvoye non è certo l’unica opera d’arte su pelle del pianeta, anzi, e non è nemmeno una novità assoluta quella di “staccare” la tela dal corpo, e darle un’altra sistemazione.

Forse si potrebbe provare a immaginare un mercato anche di questo tipo.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Un mercato dove i tatuaggi sono come un immobile, da vendere in forma di nuda proprietà, opere d’arte di cui si può disporre a piacimento finché si rimane in vita, ma che una volta passato il tempo della vita, possono anche diventare altro.

Un quadretto di pelle appeso in salotto come nel caso della schiena di Delvoye, per esempio.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Mauro sorride, ha 53 anni e un qualcosa che mi ricorda Enzo Jannacci. Per conoscerlo gli chiedo se sia italiano, scoppia a ridere: è uno di quelli che si potrebbero inserire nella categoria degli insospettabili, sono abbastanza certo che dal lunedì al venerdì non mostri nulla o quasi dell’inchiostro che copre la sua pelle.

Ha iniziato a tatuarsi nel 1990, in stile maori: oggi sotto la maglietta bianca, sul suo braccio destro, noto un gigantesco Jon Snow di Game of Thrones.

Sull’altro braccio invece ci sono vari personaggi della mitologia norrena che scendono poi fino alla coscia.

Dal ginocchio in giù mostra un ritratto del volto della moglie, che va a sfumare in due bambini che si tengono per mano in un viale alberato “Siamo noi due“, mi dice, indicando la compagna. Ha speso tra i 35 e i 40k euro in tatuaggi.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Jill è un’alternative model tedesca, di stanza a Berlino. Bellezza glaciale, la incontro mentre sta facendo una diretta Facebook, o forse un video Instagram, e cammina con lo smartphone in mano, puntato sul suo viso.

Dice che il primo tatuaggio l’ha fatto a 14 anni, oggi ne ha 24.

Di lei mi rimane in mente la coscia sinistra: dove Jill ha tatuato se stessa, il suo viso e parte del collo, mentre sdraiata una mano le si avvicina per strangolarla, cristallizzando l’istante prima di un’asfissia erotica. Scopro scorrendo le sue immagini su Facebook che sulla natica sinistra ha tatuato un grosso KISS THIS.

Ha speso circa 10k euro in tatuaggi.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

I tatuaggi in faccia sono roba impegnativa: forse il grande pubblico ricorda quello di Mike Tyson, oppure il gelato in faccia del rapper Gucci Mane, io ricordo la storia e le immagini di Mauro Sioli, un fotoreporter che era stato in Sudamerica e aveva scattato alcuni membri della Mara Salvatrucha, una gang dove le lacrime tatuate sul viso sono certamente trendy, ma corrispondono anche ad altrettanti omicidi.

Vincenzo è di Nocera Inferiore, senza conoscerlo mette quasi timore, è lì alla convention con un amico: due parole con lui e viene fuori quel che è Vincenzo, un ragazzo gentilissimo e disponibile, che aspetta il suo turno per farsi incidere la pelle ancora una volta. Anche sul resto del corpo è tatuato praticamente ovunque e non vuole fermarsi.

Ha speso circa 35k euro in tatuaggi.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Ria, è un volto noto della convention e non solo: madrina dell’evento e suicide girl italiana, ha 32 anni, ne dimostra meno e ha ben più di qualcosa che ricorda Debbie Harry: provate a immaginarla bionda invece che blu. È Debbie Harry dei Blondie un giorno qualunque degli anni settanta.

Il primo tatuaggio l’ha fatto a 13 anni – “Delle ali” ricorda – e con lei il gioco che stiamo portando avanti per scoprire quanto vale la pelle che si ha addosso funziona meno bene, visto che Ria ha un fidanzato tatuatore – con uno stand lì vicino – e non ha dovuto pagare tutte le opere che ha sulla pelle.

All’incirca Ria racconta di aver speso circa 5k euro in tatuaggi: su un braccio mostra Gizmo, il mogwai del film Gremlins.

 

Foto: Cosimo Nesca  Foto: Cosimo Nesca

 

Coreano, Jeon Gi Cheol è stato tatuato da Horichiro. Non mostra nessuna emozione, è “esposto” davanti allo stand del suo tatuatore, a piedi nudi, seminudo.

Dal ginocchio in su, per tutta la coscia, i glutei, la schiena, ovviamente tutto il petto, e su parte del collo è coperto da tatuaggi tradizionali orientali. Jeon Gi Cheol non parla neanche inglese, solo coreano: riusciamo comunque a tradurre qualcosa, e ci racconta del primo tatuaggio a 17 anni – adesso ne ha poco più di 20 – con una spesa, finora, di circa 20k $.

Circa 18.600 euro destinati però ad aumentare, visto che vuole “Full body“, spiega, con le uniche parole inglesi che pronuncerà nel poco tempo passato insieme a noi.

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