Le opere di Theo Jansen hanno dell’incredibile: le guardi e rimani a bocca aperta, come se stessi vedendo muoversi degli organismi viventi, che sembrano usciti dalla fantasia di Hayao Miyazaki o di qualche ingegnere tutto matto, e invece sono pezzi d’arte più unici che rari.
Theo Jansen è un artista olandese attivo soprattutto nel campo della scultura cinetica. Le sue più celebri creazioni sono le Strandbeesten (animali da spiaggia), grandi strutture mobili costruite connettendo e articolando sottili tubi gialli in PVC, del tipo in uso in elettrotecnica per la canalizzazione dei cablaggi di impianti elettrici, assemblati con nastro adesivo, elastici, e fascette serrafili. A questi materiali si aggiunge l’impiego di bottiglie riciclate di polietilene, bastoni di legno e persino pallet. [fonte Wikipedia]
Simili nell’aspetto a giganteschi insetti, o a grossi scheletri animali, le sue creature sono in grado di camminare sulle spiagge olandesi sfruttando l’energia del vento: nel tempo, hanno acquisito anche forme di omeostasi, con la capacità di immagazzinare l’energia eolica in bottiglie, sotto forma di aria compressa, per garantirsi forme di autonomia in assenza di vento, ma anche con l’implementazione di rudimentali abilità percettive nei confronti dell’ambiente esterno, attraverso semplici sensori realizzati con gli stessi materiali di base, e con l’implementazione di elementari forme di memorizzazione, una combinazione di elementi che permette alle Strandbeest di modificare il proprio comportamento sulla base delle percezioni. [fonte Wikipedia]
Le sue opere, animate e deambulanti, sono una fusione tra creazione artistica e invenzione ingegneristica; in uno spot commerciale di una nota compagnia automobilistica, Jansen ha affermato: «i confini tra arte e ingegneria esistono solo nelle nostre menti» [fonte Wikipedia]
Theo Jansen deve sentirsi come un dio, quando riesce a dare vita in modo tanto perfetto quanto (solo apparentemente) semplice alle sue “bestie”, che sembrano impossibili da decifrare, talmente sono perfette. Possono somigliare a millepiedi giganti, a un plotone di soldati che marcia in sincrono, ma sempre più spesso ci vengono in mente le creature di fantasia dei film dello Studio Ghibli, da quelle vermiformi di Nausicaa al Castello Errante di Howl.
Creature strampalate, eppure perfette, mosse dalle forze della natura. Possiamo solo immaginare la sorpresa e la bellezza di trovarsi davanti queste enormi bestie che si muovono davanti al mare.